DC's Legends of Tomorrow2×11 Turncoat – 2×12 Camelot/3000

Mentre la Legion of Doom va alla ricerca dei frammenti della Lancia del Destino, le Leggende si ritrovano ad affrontare un vecchio amico, balzando dalla Guerra d'Indipendenza alla leggendaria Britannia di Re Artù. Tutto questo con il classico spirito della serie, che si manifesta pienamente in due episodi qualitativamente molto distanti.

0.0

Tra il consueto scetticismo e l’ormai abituale insoddisfazione della redazione, i reietti di Legends Of Tomorrow proseguono imperterriti nella loro missione, azzardando in questa doppietta di episodi anche qualche esplorazione leggermente più seriosa e profonda del rapporto tra le diversissime personalità dei personaggi e accumulando, come al solito, più cantonate che successi.

Turncoat

Dopo averci congedati con un finale piuttosto promettente nello scorso episodio, con Turncoat la serie porta avanti quell’idea, permettendo al pubblico di conoscere un nuovo Rip Hunter, in seguito al lavaggio del cervello subito dalla Legion of Doom. Le Leggende, insieme agli spettatori, si trovano dunque catapultate nel bel mezzo della Guerra d’Indipendenza Americana, nel tentativo di impedire la prematura morte di George Washington, ma ritrovandosi ovviamente a combattere contro il gruppo di villains, forte del suo nuovo acquisto.

La caratterizzazione di Rip e le scene che lo vedono protagonista sono forse l’unico vero punto di forza dell’episodio, anche perché fortemente interconnesse con altre storyline specifiche piuttosto calzanti. Ciò che colpisce è innanzitutto vedere come non sia effettivamente cambiato il personaggio, che è in realtà tornato quasi del tutto in sé, con l’unica eccezione di aver fatto ammenda dei propri errori e delle proprie debolezze – per assumere il suo punto di vista – in modo da non lasciarsi più intralciare da questi, nel più classico schema di redenzione rovesciata che si possa reperire in una serie televisiva. A dispetto delle critiche, tuttavia, le azioni di Rip non stancano, non si caricano di banalità, ma risultano invece qualcosa di inaspettato e coinvolgente, grazie anche all’ escamotage di un contesto ricco di dissonanze e ambiguità, come mostrato dai momenti di tensione potenzialmente molto forti tra lui e alcuni membri del vecchio team, come Sara e Jax.

Mentre la prima ha all’interno dell’episodio un ruolo molto limitato e rappresenta, con l’ennesima resurrezione – stavolta per grazia ricevuta da Gideon – e i discorsi sull’importanza della famiglia triti e ritriti, una delle maggiori debolezze di questo Turncoat, il giovane Firestorm ottiene stavolta quel minimo di attenzione che da troppe settimane gli è negato: improvvisamente promosso a capitano temporaneo della Waverider, Jefferson dovrà assolvere il difficile e duplice compito di guidare le Leggende e difendere un frammento della Lancia del Destino, riuscendo soltanto per metà. Eppure, se da un lato si può gioire per questo maggior spazio dedicato al ragazzo e per i suoi confronti con Rip, dall’altro non si può che restare delusi dal modo blando con cui vengono rese le paure di Jax per il nuovo ruolo che si trova ad impersonare, una trattazione che attinge a piene mani e in maniera tutt’altro che positiva dai casi già visti del prof. Stein e della stessa Sara.

A deludere su ogni fronte ci pensa invece il resto dell’episodio, a partire dalla trama verticale: tutta la rocambolesca vicenda del futuro primo presidente degli USA e il suo improbabile soldato, ossia l’incandescente Mick, non sta in piedi, a causa di comportamenti totalmente incoerenti e anche alquanto stupidi da parte di entrambi i personaggi. Tralasciando la leggerezza con cui Washington si affeziona a Rory, quanto può essere assurda la questione del combattere come un vero americano? Probabilmente sarebbe considerata fuori luogo anche in una di quelle rozze comedy statunitensi che durano mezza stagione – e in effetti le analogie tra i due prodotti sono molteplici.

Meglio non avvelenarsi il fegato invece con Nate e Amaya, che – con la loro improvvisata complicità molto fisica – fanno più pena che tenerezza, o con Ray Palmer, che, dopo averci messo una puntata intera per accendere un interruttore, ha deciso di abbandonare l’Arrowverse e lavorare come futura guest star nel sequel di Ratatouille: insomma, due porcamiseria sembrano essere un regalo più che generoso per questo episodio, motivato solo dalla sempreverde figura di Rip.

2

 

Camelot/3000

Ben più piacevole è la narrazione dell’episodio successivo, che, come il titolo dall’eco fumettistica ci fa intuire, è ambientato per lo più nella leggendaria fortezza di Camelot, con una breve deviazione alla volta della Detroit del prossimo millennio. Nonostante il fulcro del plot sia pressoché uguale a quello di Turncoat, in Camelot/3000 tutto appare più amalgamato e si entra più nel vivo della ricerca/difesa dei frammenti della Lancia del Destino, conoscendo anche le identità dei loro guardiani: assistiamo dunque al ritorno di Doctor Mid-Nite e Stargirl della JSA, rispettivamente nei panni di un medico del futuro e di niente meno che lo stregone Merlino.

Ci troviamo, inoltre, di fronte ad un’emblematica occasione di riscatto per tutti quei personaggi che, nelle settimane passate e soprattutto nello scorso episodio, non hanno fatto delle figure particolarmente brillanti. Questo discorso vale ad esempio per Nick e Ray, che stanno finalmente passando dal continuo battibeccare ad un legame più maturo e fraterno, senza risparmiarsi tuttavia delle frecciatine che permettono loro di assumere il ruolo di comic relief. L’ambientazione leggendaria e quasi onirica in cui si trovano mette in risalto le divergenze ideologiche tra i due uomini: da un lato lo storico Heywood che, nonostante tutte le vicende vissute con le Leggende, fatica a credere nei racconti tradizionali e preferisce accettare soltanto ciò che è storicamente accurato, dall’altro il buon Atom, che con il suo consueto idealismo non può che gettarsi di petto nell’Inghilterra medievale, per riscoprire quel sistema di valori cavallereschi che da bambino tanto lo aveva entusiasmato e che lo porterà ad azioni sprovvedute nel corso dell’episodio.

Anche Amaya, particolarmente interessata dalla trama verticale, riacquista in quel di Camelot un po’ di credibilità, attraverso il confronto con la sua vecchia collega Courtney aka Stargirl. Per nulla disposta a mettere a repentaglio la vita dell’esercito di Camelot nello scontro con Darhk e Rip, la nostra Vixen è pronta a tradire la fiducia dell’amica per portare in salvo un frammento della Lancia – che con molta fantasia è stato nascosto nell’elsa di Excalibur – per poi ammorbidirsi nel momento in cui deve scegliere tra salvare Ray o mettere al sicuro la Lancia, capendo finalmente di aver trovato nelle Leggende la sua nuova famiglia, come le viene fatto notare dall’improbabile Merlino.

Al netto dell’identità dello stregone, risultano piuttosto accattivanti gli ambienti e gli altri iconici personaggi del ciclo arturiano, a partire dall’integro Re Artù – peccato solo per l’estetica, che lo fa sembrare uscito direttamente da Vikings – e il suo corollario di Cavalieri della Tavola Rotonda, per arrivare all’esemplare reinterpretazione della regina Ginevra: colei che di solito è ricordata solo come la bella sovrana che tradì il suo re viene rappresentata in Legends Of Tomorrow come una donna che calza a pennello il ruolo di condottiero e che non ha affatto bisogno di un uomo, sposo o amante che sia, per affermarsi e passare alla storia.
Estremamente legata a questa figura è Sara, che da subito mostra una chimica particolare con la regina e che grazie al suo esempio imparerà – possiamo presumere – ancora meglio cosa significhi essere il leader. Inoltre, si presenta così l’occasione perfetta per ricordare al pubblico della bisessualità della donna, andando oltre qualche battutina o apprezzamento, ma anzi sancendo la sua storyline di Camelot con un bacio pieno di passione e la perla “Sara Lance-lot”, con la quale Legends Of Tomorrow ci ha finalmente strappato un sorriso innocente e spontaneo.

La conclusione dell’episodio è altrettanto azzeccata, con un Rip Hunter prigioniero delle Leggende e pronto a sfruttare il suo vecchio ruolo e la sua stessa nave per evadere e vendicarsi: insomma, le basi per mantenere un tono di miglioramento ci sono tutte, basta solo – come al solito – non esagerare; una lezione, questa, che viene messa perfettamente in pratica in questo Camelot/3000, che, sebbene non sia un’opera d’arte, incarna semplicemente ciò che il pubblico, dopo due anni di Legends Of Tomorrow e qualcuno in più di Arrowverse, ormai si aspetta.

3.5

 

Vota l'episodio!

Sei d'accordo con noi o avresti dato un voto diverso? Dai i tuoi porcamiseria all'episodio e dicci che ne pensi nei commenti!

1 Porcamiseria2 Porcamiseria3 Porcamiseria4 Porcamiseria5 Porcamiseria
Hanno votato questo episodio 5 lettori, con una media di 3,60 porcamiseria su 5.
Loading...

 

Acquista su Amazon.it


https://twitter.com/hey__lexa/status/834416032412532736

 

 

Ti è piaciuto l'episodio?

like
0
Mi è piaciuto
love
0
Tutto!
haha
0
Divertente
wow
0
Porcamiseria!
sad
0
Meh...
angry
0
Che schifo

Commenta l'articolo

Simili a DC's Legends of Tomorrow