DC's Legends of Tomorrow2×09 Raiders of the Lost Art – 2×10 The Legion of Doom

Il ritorno di Rip Hunter in un episodio omaggio a George Lucas. Cosa gli sarà successo? Grande spazio poi alla cosiddetta Legion of Doom, ovvero il trio di supervillain composto da Damien Darhk, Malcolm Merlyn e Eobard Thawne, e la loro caccia alla Lancia del Destino.

0.0

Proseguono le rocambolesche avventure degli eroi di Legends Of Tomorrow, nel senso più spregiativo del termine, mettendo in scena due episodi dal grande potenziale, grazie al ritorno in scena di Rip Hunter, ma che si consumano all’insegna dell’approssimazione. Come sempre.

Raiders of the Lost Art

Come già il titolo fa presagire, il nono episodio di questa seconda stagione è un piccolo omaggio a George Lucas. Le Leggende si recano nei favolosi anni ’60 per impedire l’ennesima aberrazione temporale causata da Dahrk e soci, alla ricerca di un altro fantomatico oggetto dalle facoltà straordinarie: la Lancia del Destino (Spear of Destiny), capace di poter alterare definitivamente la realtà. Un oggetto dalle origini antichissime: pare infatti che i suoi poteri traggano origine dal sangue di Gesù Cristo, trattandosi della stessa lancia che lo trafisse per mano del legionario Longino e che pertanto venne imbevuta del suo sangue.

Tale ricerca li porterà su quello stesso set cinematografico che vedeva Rip Hunter sulla poltrona da regista nel midseason finale; grazie ad un doveroso flashback, scopriamo che l’ex-capitano della Waverider utilizzò proprio un frammento della Lancia per sovrascrivere la realtà e cancellare la sua stessa esistenza in un modo o nell’altro. E con questa convincente spiegazione, appare quindi giustificato il ritrovarcelo nel 1967 nei panni di un aspirante regista a fianco del suo aiutante, un ancora sconosciuto George Lucas, e privo del benché minimo ricordo dei suoi tempi da Time Master.

Legends Of Tomorrow 2x09 Raiders of the Lost Art - 2x10 The Legion of Doom recensione

L’inevitabile parapiglia scatenato dall’irruzione delle Leggende creerà essa stessa un’aberrazione, come da canovaccio della serie d’altronde: il giovane Lucas sarà talmente terrorizzato dagli eventi che rinuncerà al suo sogno di girare dei film e sfondare nel mondo del cinema. Di conseguenza, non porterà mai nelle sale Star Wars e I Predatori dell’Arca Perduta, e senza di essi i futuri Ray e Nate perderanno l’ispirazione nel proseguire i loro studi e le loro carriere, dicendo così addio a Atom e Steel. Confusi? Sì, non siete i soli.

Nella più assoluta prevedibilità, l’episodio si incentra sulla figura di George e i tentativi da parte delle Leggende di fargli ritrovare la vocazione da cineasta, riportando così la timeline alla normalità. Scontro con i cattivi, discorsetti motivazionali e l’immancabile lieto fine per il nostro George. Meno per il povero Rip, che finisce tra le grinfie dei cattivi.

L’idea alla base di questo episodio è senz’altro buona, ma è sfruttata purtroppo molto malamente, sprecando l’enorme potenziale dato dal poter inserire qua e là una marea di easter egg e altre chicche che avrebbero potuto ingolosire i fan più geek. E invece, tutto si limita a qualche banale citazione di qualche titolo cinematografico e a una sorta di frecciatina a Howard The Duck, eroe di casa Marvel.

Appare poi lampante come gli sceneggiatori siano ormai incapaci di gestire una tale coralità di personaggi, rinunciando a proporci approfondimenti psicologici e relegandone sempre un paio sullo sfondo per facilitare così il necessario alleggerimento del tema centrale. Sullo sfondo, ancora una volta quel Martin Stein sempre più in panchina, e Mick Rory, qui alle prese con il fantasma di Leonard Snart che sembrerebbe perseguitarlo. Una storyline decisamente superflua, nello svolgimento, ma anche nella risoluzione: sin dal pilot Heat Wave si proclama restio a far gruppo, convinto di rischiare di rammollirsi, eppure sembra fosse necessario dedicare metà episodio a ribadirlo. Seppur non sia stato annunciato nulla a riguardo, potrebbe essere l’amo verso un potenziale allontanamento temporaneo che permetterebbe a Dominic Purcell di gestire anche gli impegni per Prison Break. Ma è una mera supposizione, sia chiaro.

A conti fatti quindi, The Raiders of The Lost Art si dimostra ancora l’ennesima occasione mancata di Legends of Tomorrow, che appare sempre più traballante nella costruzione di una stagione che non accenna a destare il minimo interesse, essendo priva di un plot forte che possa farle da traino. Se nella prima stagione la maledizione di Hawkman e Hawkgirl era abbastanza forte da spingere lo spettatore a conoscerne l’epilogo, in questa seconda stagione la troppa confusione generata da timeline alterate, aberrazioni temporali e le varie riscritture dell’Arrowverse a puro scopo di servizio impediscono di mettere a fuoco tutto.

1.5

 

The Legion of Doom

Episodio senz’altro più interessante quello incentrato sulla Banda Bassotti sul malvagio trio che funge da controparte alle Leggende, battezzato appunto Legion of Doom, nome preso in prestito dal mondo DC ma senza alcuna affinità con l’originale.

Il punto focale di The Legion of Doom è il rapporto tra i tre temibili nemici dell’Arrowverse e la lotta per l’equilibrio di potere all’interno del gruppo. Messi l’uno contro l’altro furbamente da Rip Hunter – ancora privo di memoria e torturato al fine di estrargli informazioni sulla Lancia del Destino -, Malcolm Merlyn e Damien Darhk si coalizzano contro Eobard Thawne che, forte del suo essere metaumano, non li tratterebbe da pari.

Legends Of Tomorrow 2x09 Raiders of the Lost Art - 2x10 The Legion of Doom recensione

Il ritratto dei tre villain che ne verrà fuori è abbastanza controverso. Di certo si tratta di personaggi fortemente carismatici e che pertanto destano interesse, forti dell’eredità dovuta ai loro precedenti nell’Arrowverse. Da un punto di vista tecnico ci si trova nella difficile posizione di valutare un episodio i cui i personaggi portanti godono di una tridimensionalità costruita altrove; la domanda nasce dunque spontanea: quanto è importante aver seguito in precedenza Arrow e The Flash? Davvero una serie televisiva può permettersi il lusso di non reggersi sulle proprie gambe?

La valutazione potrebbe essere molto diversa a seconda che ci si basi o meno su quel background regalato dai loro trascorsi.

Lo spettatore fidelizzato all’intero Arrowverse si troverà di fronte a delle sbiadite copie di quelli che erano tre personaggi molto ben costruiti in Arrow e The Flash. Se per Eobard questo può valere fino a un certo punto, Malcolm e Damien hanno perso molto della loro precedente caratterizzazione, in termini di complessità, ma anche di cattiveria. Per non parlare delle scene di combattimento: nonostante venga ricordato ogni due minuti, le memorabili lotte in pieno stile League of Assassins sono ormai un vago ricordo. Per il fan di Legends of Tomorrow – ne esistono davvero? – che magari non ha ancora recuperato le serie cugine, ci troviamo invece di fronte a tre personaggi comunque più interessanti delle Leggende e a cui vengono delegati anche brevi momenti di comic relief che non guastano. Ma di certo, non appaiono più temibili di Vandal Savage.

Di gran lunga più interessante è invece il segreto che si nasconde dietro Eobard Thawne e la sua persecuzione da parte di un inquietante Black Flash (aka Zoom, trasformato dagli spettri del tempo in una sorta di Morte per i velocisti), venuto direttamente dalla Forza della Velocità per prendere con sé il velocista, ormai cancellato dalla storia da Flash. La sequenza con cui la Legion of Doom si sbarazza temporaneamente del mostro è una delle migliori di questa stagione e ci riporta ai tempi migliori di The Flash.

Connesso alla figura di Thawne anche lo screentime delle Leggende, impegnate per tutto l’episodio ad arrovellarsi sull’identità del velocista, di cui non esistono tracce nella storia. Saranno la memoria e l’intuito di Martin a dargli un nome e un cognome, sebbene ci si chieda perché non rivolgersi direttamente a Barry Allen… Si sa, le nostre Leggende non hanno mai brillato per sagacia e astuzia.

All’interno della Waverider si consuma poi anche il dramma familiare di casa Stein, dopo la scoperta di Lily Stein di non essere nient’altro che un’aberrazione temporale. Ancora una volta, niente azione per Firestorm – che sia stato ridotto il budget per gli effetti speciali? – ma per fortuna Victor Garber sa come portare a casa una scena, per quanto superflua o inutile possa essere nei confronti del character development di Martin, dato che sulla sua paternità era già stato speso abbondantemente del tempo.

Legends Of Tomorrow 2x09 Raiders of the Lost Art - 2x10 The Legion of Doom recensione

Un episodio che, nonostante la poca azione e la dote che si porta da Arrow e The Flash, è sicuramente più interessante del precedente e che ci regala un barlume di speranza dato dalla riprogrammazione del cervello di Rip, che molto verosimilmente marcerà tra le fila dei cattivi per qualche settimana.

2.5

 

Vota l'episodio!

Sei d'accordo con noi o avresti dato un voto diverso? Dai i tuoi porcamiseria all'episodio e dicci che ne pensi nei commenti!

1 Porcamiseria2 Porcamiseria3 Porcamiseria4 Porcamiseria5 Porcamiseria
Hanno votato questo episodio 2 lettori, con una media di 3,50 porcamiseria su 5.
Loading...

 

Acquista su Amazon.it


https://twitter.com/rosa_ros3/status/828269143518478336

https://twitter.com/jeirgod/status/825725534848028672

Ti è piaciuto l'episodio?

like
0
Mi è piaciuto
love
0
Tutto!
haha
0
Divertente
wow
0
Porcamiseria!
sad
0
Meh...
angry
0
Che schifo

Commenta l'articolo

Simili a DC's Legends of Tomorrow