DC's Legends of Tomorrow2×08 The Chicago Way

Anche per Legends of Tomorrow è arrivato il momento di un pit-stop in occasione delle vacanze, dopo un episodio discutibile in termini di evoluzione dei personaggi o trama verticale, che annoia per quasi tutta la sua durata fino al promettente plot twist finale.

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Se con The Flash la CW ha realizzato un mid-season finale degno di questo nome, purtroppo lo stesso non accade con Legends of Tomorrow, che continua a non riuscire a stare al passo con le due serie madri, perdendo sempre più di terreno e di credibilità. Al di là della riuscitissima esperienza del mega-crossover, questa seconda stagione – esattamente come la prima – non sta brillando per scrittura, e raramente offre degli spunti di riflessione o di intrattenimento efficaci, scadendo invece troppo spesso nella banalità, complice una palese pigrizia narrativa e una certa ridondanza di storyline.

Legends of tomorrow 2x08

Contesto storico della puntata è la Chicago proibizionista degli Anni ’20, con i suoi clan mafiosi – subordinati ad un improbabile Al Capone – e la corruzione dilagante tra le forze dell’ordine: un’ambientazione che in sé non sarebbe male, ma che viene resa quasi disturbante dalle vicende surreali e goffe che vedono protagonisti Nick e Ray, che deludono sempre più, puntata dopo puntata. I siparietti di rivalità e competizione tra i due stanno raggiungendo l’esasperazione, stroncando sul nascere qualunque sentimento di empatia che il pubblico potrebbe nutrire nei confronti del loro rapporto immaturo e pseudo-fraterno. I due, cinici, acidi e ingenui, non sono più credibili nei propri ruoli e finiscono per essere quasi di peso per il resto del team e, soprattutto, per lo spettatore, la cui testa inizia a ciondolare ogni volta che iniziano a battibeccare come i peggiori pre-adolescenti.

Un ruolo molto marginale è quello che invece sta assumendo da troppe puntate Jax, che nel complesso non è mai stato un personaggio troppo noioso o poco caratterizzato: il focus sulla figura di Stein rischia infatti di spezzare troppo la storyline del duo Firestorm, nonostante le conversazioni dai toni moralistici e filiali non vengano a mancare.

Legends of tomorrow 2x08

A proposito del professor Martin Stein, la sua vicenda personale sembra essere quella più contestualizzata e d’impatto per il pubblico, soprattutto per quella fetta di spettatori che ama le introspezioni dei personaggi. Presa coscienza di ciò che le sue azioni hanno scaturito, lo scienziato inizia a lasciarsi andare nel farsi cullare dai nuovissimi ricordi dell’infanzia della figlia e non riesce a concepire l’idea di dover rimediare a questa aberrazione. Possiamo infatti solo immaginare cosa significhi scoprire che – se mai un giorno dovesse abbandonare la vita sulla Waverider – potrebbe far ritorno a casa e trovarvi non solo la compagna di una vita, ma anche una giovane e brillante donna, pronta a recuperare il proprio rapporto con il padre – anche se questi, in uno slancio di egoismo e iperprotettività, spera che la figlia non abbia particolare rilevanza sulla storia.

Tutt’altro discorso è quello dedicato invece a Sara, che continua a sentire sulle spalle il peso del vuoto lasciato dall’ex-capitano e delle sue mille responsabilità. Spetta infatti a lei, condividendo così molto screentime con il professore, venire a conoscenza dell’esistenza di Lily Stein e dunque dar voce alla solita ramanzina del tipo “non si gioca con la Storia” che tutti ci aspettiamo da settimane. Peccato che l’ipotetica integrità della ragazza, che emerge nel momento in cui rifiuta la possibilità di cambiare la propria sorte e quella della defunta sorella, crolli totalmente nei minuti finali, in cui Sara decide quasi di uccidere il proprio assassino e di dare ai suoi nemici un’arma potenzialmente pericolosissima: le scuse sull’importanza della famiglia rispetto alla Storia, purtroppo, non sono sufficienti e la coerenza del personaggio esce da questo episodio fortemente compromessa, nonostante le dinamiche siano pienamente comprensibili.

Legends of tomorrow

Oltre alle scadenti vicende succitate, questo midseason finale cerca di aprire nuovi orizzonti per la  serie mediante l’inserimento di alcuni camei o il ritorno di personaggi di cui si erano perse le tracce, primo fra tutti il mai dimenticato Leonard Snart. Dopo essere stata portata sul palmo di una mano per le diverse campagne promozionali, la sua ricomparsa non riesce tuttavia a soddisfare il pubblico, soprattutto a causa dell’espediente – momentaneo? – delle allucinazioni di un Mick ubriaco: non è ancora dato da sapere se nelle prossime puntate vedremo effettivamente il ritorno in carne ed ossa di Capitan Cold, ma per adesso i suoi interventi come diavoletto malefico sulla spalla del compagno risultano piuttosto insipidi e fini a se stessi.

Altrettanto deludente risulta stavolta l’esplorazione del rapporto tra Heat Wave e Vixen, che sta iniziando ad assumere una piega molto diversa da quella che sembrava aver preso nei primi episodi. Difatti, se le frecciatine del fantasma interpretato da Wentworth Miller dovessero rivelarsi esatte e Mick provasse davvero qualcosa di romantico per la ragazza, ci sarebbe sicuramente una punta di amarezza in tutti quegli spettatori – tra i quali si inserisce tranquillamene il sottoscritto – che speravano di vedere un rapporto frenemies maturo e sano per entrambi i personaggi.

Legends of tomorrow 2x08

Continuando sulla scia dei ritorni, arriviamo dunque al villain dell’episodio e dell’intera stagione, ossia la temibile Legion of Doom. Che poi, temibile si fa per dire: si tratta di personaggi già visti, che sono stati sconfitti tutti almeno una volta e che possono contare solo sull’unione dei propri poteri per aspirare ad una risanante vittoria. Comunque, al di là della poca originalità di questa banda di super-criminali, bisogna dire che anche il loro piano risulta poco interessante, con questa ricerca della Lancia del Destino – ciclo bretone, anyone? – per cambiare la realtà e avere finalmente il proprio momento di gloria e ribalta.

Come se non bastasse, la coppia DarhkThawne si è arricchita di un nuovo membro, capitan Uncino Malcolm Merlyn, che è utile quanto un ventilatore a dicembre. Difatti, mentre i suoi soci sono dotati di poteri straordinari e hanno nove vite come i gatti, il vecchio Al Sa-Her è tutto fumo e niente arrosto, tanto che per ora sembra essere subordinato agli altri due; deludono inoltre entrambi i suoi confronti con Sara, che avrebbero potuto essere efficaci e intriganti, mostrando l’odio reciproco tra i due, e che si risolvono invece in maniera molto banale e con poco mordente.

Per fortuna, proprio nei secondi finali, fa la sua ricomparsa l’unico personaggio davvero originale e meritevole di Legends of Tomorrow, l’amatissimo Capitano Rip Hunter: possibile chiave di volta della stagione, nonché l’unico in grado di rimettere in riga le sue Legends e risollevare lo show, il capitano fa il suo trionfale ingresso nell’episodio mentre dirige in qualità di regista un film sulle sue avventure, nell’emblematico scenario della Hollywood degli Anni ’60. Scopriremo solo a Gennaio se questo ritorno è dovuto a Flashpoint o se effettivamente Rip non è mai morto: intanto godiamoci pure questo mese di speranzose congetture, senza pensare al rischio di vedere i produttori devastare anche la sua storyline, come hanno fatto con diversi personaggi in questa prima parte di stagione.

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