Dark MatterDark Matter: sei personaggi in cerca d’autore

Sei membri dell'equipaggio di una nave spaziale si risvegliano da uno stato di stasi indotto senza alcun ricordo inerente la loro missione e la loro stessa identità. Questa la premessa di Dark Matter, una serie sci-fi partita in sordina (e con un budget bassissimo) che si è però guadagnata, come i suoi personaggi, una propria identità.

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Sei membri dell’equipaggio di una nave spaziale si risvegliano da uno stato di stasi indotto senza alcun ricordo inerente la loro missione e la loro stessa identità. Le uniche certezze sono le diverse abilità che ognuno dimostra di possedere. Non conoscendo i propri nomi, i sei decidono di assegnarsi dei numeri ricavati dall’ordine di risveglio e, grazie all’aiuto dell’androide di bordo, anch’essa priva di memoria, cercare risposte su loro stessi, la loro missione e la loro nave, la Raza.

Dark Matter è una serie Sci-Fi canadese creata da Joseph Mallozzi  e Paul Mullie, i quali hanno già lavorato assieme nelle varie serie di Stargate, basata sull’omonima comic novel pubblicata dalla Dark Horse Comics e andata in onda per la prima volta, con una stagione di 13 episodi, il 12 Giugno 2015 su Space e Syfy.

Il fulcro della serie ci viene dato appunto dal nome della navicella, la Raza, o meglio “Tabula Rasa“, che rappresenta proprio il “nuovo inizio” dell’equipaggio. Privati del proprio passato, i personaggi sono costretti a reinventarsi da zero, come un esperimento di cui nessuno può conoscere o predire l’esito.

dark matter season 1 season 2

Il primo impatto con la serie non è di certo dei più piacevoli. Ciò che subito colpisce lo spettatore sono gli ambienti poveri, gli edifici delle colonie che somigliano a botteghe di paese e, soprattutto, le componenti interne della nave spaziale che ricordano gli interni di una fabbrica mal tenuta. Insomma, il budget con cui la prima stagione di Dark Matter è stata prodotta era probabilmente inferiore anche a quello di The Lady di Lory del Santo. A non aiutare questo già poco pittoresco quadro sono poi i facili e prevedibilissimi cliché su cui è basata la caratterizzazione dei personaggi. One è il classico ragazzo di buon cuore che persegue solo ciò che è giusto e desidera sempre aiutare gli altri. Poi abbiamo Three, il mercenario dalla moralità controversa che finisce sempre per litigare con tutti; Four, il guerriero silente che sembra totalmente fuori posto all’interno dell’equipaggio; Five, la piccola ingegnera con un opinabile senso della moda; Six, l’esperto pilota che sembra essere l’unico a proprio agio sull’astronave. E poi la pragmatica leader del gruppo, Two. A chiudere questo team di Misfits c’è l’androide, macchina capace di provare qualche emozione.

dark matter season 1 season 2

A cambiare subito l’ottica dello spettatore ci pensa però il finale dell’episodio pilota, con un colpo di scena interessante, anche se leggermente deducibile dall’episodio stesso. La serie prosegue poi con episodi incentrati sulle differenti problematiche e missioni che l’equipaggio della Raza deve affrontare, svelando man mano qualche cosa in più della trama principale. A questo punto lo show comincia a stuzzicare lo spettatore con indizi sul passato dei personaggi, che diventano così sempre più interessanti e sfaccettati.

Le dinamiche interne del gruppo sono dichiaratamente ispirate a quelle di Battlestar Galactica, dove i personaggi, nonostante la scarsa fiducia, erano costretti a collaborare e a mettere i dissapori da parte. A far da contorno c’è il costante senso di sospetto: lo show, infatti, ci svela immediatamente che a cancellare la memoria dell’intero equipaggio è stato uno dei membri stessi, per cause ovviamente ignote. Questo significa che quel qualcuno potrebbe benissimo fingere il proprio stato di amnesia.

Da videogiocatore quale sono, inoltre, non posso non notare le infinite similitudini che accomunano Dark Matter con la saga Mass Effect di Bioware: la “Suicide Squad” della galassia, le grandi corporazioni che puntano ai loro fini, il passato dei personaggi come tormento, la struttura delle stazioni interspaziali e l’IA carismatica. Durante la visione dello show ero in un costante e piacevole stato di déjà vù, legato anche ad un momento molto Dead Space di un particolare episodio.

dark matter season 1 season 2

Verso il finale di stagione la serie diventa, a mio onesto parere, fantastica. I personaggi sono sempre più caratterizzati ed interessanti, la direzione degli ultimi episodi si dimostra intrigante ed avvincente, totalmente in contrasto i primi, ed il finale è adrenalinico e con la giusta dose di cliffhanger.

In fin dei conti ho personalmente adorato la prima stagione di Dark Matter. L’importante è non prendere troppo seriamente il suo aspetto low budget: spesso ho riso fino alle lacrime per la pessima qualità degli effetti speciali (mai ai livelli di quelli di Once Upon a Time in Wonderland comunque), i quali però non hanno mai intralciato e ostacolato il mio interesse per la serie. Tutto questo grazie ad una buona trama ed ad un cast eccellente e carismatico. Detto ciò, potete però stare tranquilli: la seconda stagione della serie è stata prodotta con un budget probabilmente quadruplicato rispetto alla prima, un cambiamento drastico – e molto apprezzabile – paragonabile alle differenze qualitative tra Hunger Games e Catching Fire, rimuovendo quasi tutte le note stonate della serie.

Dark Matter non è certo un capolavoro Sci-Fi, ma di sicuro non manca delle componenti principali di ogni serie tv che si rispetti: l’intrattenimento ed il divertimento.

3.5

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