Solitamente, quando si tratta di adattamenti dal mondo dei videogiochi, il mondo si divide in due tipologie di persone: quelli che ignorano bellamente ogni trasposizione, risparmiandosi spesso minuti di agonia, e quelli che, spinti dal masochismo, ci buttano comunque un occhio, volesse il cielo che per una volta creino qualcosa di decente.
Complice la lunga assenza dalle console (l’ultimo esperimento/reboot videoludico fu la mini-serie Castlevania: Lords of Shadow, il cui secondo capitolo è di tre anni fa) e l’affezione per una saga tanto iconica quanto travagliata, ci avviciniamo all’adattamento di casa Netflix con la giusta cautela, pronti ad essere scottati come un vampiro con l’acquasanta; sorprendentemente, questo Castlevania non ci delude, sebbene l’esperienza risulti tanto breve da poter essere considerata un pilot, più che una vera e propria stagione.
Gli eventi raccontati dalla serie si ispirano a Castlevania III: Dracula’s Curse, gioco sviluppato per NES nel 1989: è la storia della maledizione del conte Vlad Dracula Tepes – per gli amici Dracula – che lanciò una terribile maledizione su tutta la Valacchia a causa della morte sul rogo dell’unica donna che abbia mai amato. La Chiesa ha un enorme potere distorsivo sulle coscienze delle persone, nello spirito tipico dell’inquisizione, con vescovi pronti a dare in pasto alle fiamme chiunque sia minimamente sospettato di stregoneria – detta anche scienza.
In contrapposizione ai demoni scatenati da Dracula avremo Trevor Belmont, membro di una dinastia arcinota agli appassionati della saga, e verremo proiettati nell’ambivalenza di un genocidio scatenato dall’orgoglioso potere spirituale, a cui l’ultimo figlio di una casata scomunicata dovrà porre rimedio. Non sveliamo ulteriori dettagli, perché davvero basta un minimo di sano bingewatching e la prima stagione si consumerà davanti ai vostri occhi, in mezzo a sangue, sbudellamenti e atmosfere demoniache.
Il comparto grafico, con animazioni in diversi punti indigeste, è di qualità altalenante, mentre la scrittura e l’esposizione della trama, sebbene soli quattro episodi facciano percepire alcuni segmenti come inutilmente ridondanti o eccessivamente prolissi, risulta tutto sommato equilibrata. Questa prima stagione di Castlevania è un interessante antipasto per gli eventi che verranno – una seconda stagione di otto episodi è già in cantiere – e riesce tutto sommato a convincere e incuriosire sia chi ignora le origini di questo prodotto di casa Netflix, sia gli appassionati della saga, pronti a cliccare play con la proverbiale puzza sotto al naso. 3.5 Porcamiseria su 5.