Castle Rock1×04 The Box – 1×05 Harvest – 1×06 Filter

Il ruolo del ragazzo imprigionato si fa sempre più sospetto, mentre Henry Deaver fa i conti col passato in modi non convenzionali. Ruth, prigioniera della demenza, mostra interessanti sprazzi di lucidità, mentre è sempre più chiaro che in Castle Rock il concetto di tempo come lo conosciamo ha alcuni risvolti piuttosto particolari.

7.5

Diversamente da – purtroppo gran – parte delle opere televisive e cinematografiche tratte dall’universo di Stephen King, Castle Rock sembra aver trovato la giusta chiave di lettura ed esposizione dell’opera scritta su carta. Nei primi tre episodi il sentore che qualcosa sia sempre fuori posto e l’atmosfera “strana” tipici dell’autore sono presenti, anche al netto degli easter eggs e, finito il citazionismo, è rimasto qualcosa che potrebbe essere tranquillamente un nuovo romanzo, se dovessimo immaginare una trasposizione al contrario. Gli elementi caratteristici ci sono tutti: un protagonista pesce fuor d’acqua con qualche strano disturbo, una famiglia problematica, un elemento soprannaturale dalle intenzioni fumose, un pericoloso intervento dalla natura ancora troppo lontano da costituire una minaccia, ma chissà per quanto ancora.

Lungo questi tre episodi prendiamo sempre più coscienza dei poteri del ragazzo misterioso, dal disastroso The Box – un episodio salvato solo dal colpo di coda finale che manda in delirio Shawshank, e in cui sembra che Ruth Deaver perda contezza di sé solo quando fa comodo alla trama – passando per Harvest, in cui un compleanno si trasforma improvvisamente in violenza e morte alla sola presenza della creatura, fino al confronto diretto con Alan Pangborn, avvezzo alle stranezze ma comunque stupito dell’immortalità del presunto villain.

La presunzione, che viene probabilmente disintegrata alla fine di Filter, complice anche l’incendio di Juniper Hill, si basa sulla volontà di dialogare del ragazzo, sul fatto che dichiari di voler aiutare Ruth, affetta da demenza e posta in situazione di pericolo. Non si comprende perché desideri proprio l’auto su cui è morto suicida Dale Lacy, né in che modo voglia aiutare la signora Deaver, ma qualcosa sta iniziando a convergere verso la soluzione, con l’aumentare delle interazioni tra i personaggi principali.

C’è tanta carne al fuoco anche per Henry, che passa in rassegna la sua storia passata – senza tuttavia riportare alla luce importanti traumi, un peccato di superficialità da parte degli autori – grazie anche a Molly Strand, che confessa il suo ruolo nella morte del padre e di come ci sia qualcosa di strano in entrambi i personaggi. Molly è tormentata dal suo potere, lo inibisce con pillole di contrabbando, ma riesce a riconoscersi come antitesi alla creatura portatrice di sventura a Castle Rock: la sua abilità, percepire pensieri ma anche sensazioni profonde, la rende un elemento pivotale nella vicenda in modi che ancora risultano poco chiari.

Seguendo lo stesso stile, in tre episodi che rispondono ad alcune domande ma ne creano altre, più importanti, Henry si ritrova nella foresta e incontra Willie e Odin. In un classico controsenso tipico dei mystery drama, il protagonista è persuaso verso una scelta illogica a causa delle circostanze del momento, perdonabili solo in quanto ci permettono di affacciarci ad un’altra componente soprannaturale di Castle Rock, lo schisma. La capacità di sentire dimensioni e tempi differenti, una sorta di voce divina, aggiunge complessità alla trama: da una parte il rischio è di creare confusione, dall’altra l’idea dello schisma potrebbe fornire un tema collettore di tutti i fenomeni paranormali che investono la cittadina – riprendendo l’idea di Multiverso congetturata da Stephen King nelle sue opere.

Il ruolo enigmatico di Ruth Deaver, in cui la demenza raccontata al nipote è a cavallo tra malattia e viaggio interdimensionale, diviene improvvisamente estremamente importante per la trama, e lo capiamo specialmente da come inizi a interagire da lontano col ragazzo, collegandolo curiosamente al defunto marito. Sissy Spacek, finora membro comprimario del cast, sembrerebbe finalmente in lizza per un ruolo rilevante nei prossimi episodi, e non potremmo che gioirne. Ciò che resta dubbio di Filter è il ruolo del nipote Wendell, apparentemente un inutile appesantimento nell’economia della stagione – tanto quanto Jackie Torrance, purtroppo finora utile solo al collegamento con Shining.

Globalmente, il concetto di tempo e della sua percezione è ciò che collega soprattutto gli episodi Harvest e Filter. Tutto in Castle Rock ruota comunque attorno a presente e passato e al gioco di influenze tra epoche, sia esso unidirezionale o bidirezionale – specialmente per Ruth. Gli easter eggs e i riferimenti all’universo di King sono meno frequenti – nonostante i citati Juniper Hill, di nuovo Cujo e La Zona Morta, e Jackie/Diane Torrance – ma la storia raccontata sa reggersi ancora sulle sue gambe, nonostante qualche piccolo intoppo e convenienza narrativa. Soprattutto, rimane la piacevole sensazione che il bello debba ancora arrivare, come se la serie fosse davvero un romanzo di Stephen King, dall’incedere inizialmente misurato che diventa un crescendo di orrore soprannaturale.

Porcamiseria
  • 7/10
    Storia - 7/10
  • 8/10
    Tecnica - 8/10
  • 7.5/10
    Emozione - 7.5/10
7.5/10

In Breve

Tre episodi di Castle Rock in grado di rispondere a qualche domanda, creandone altre cento. Tolto qualche inconveniente narrativo poco oculato da parte degli sceneggiatori, anche senza easter eggs la serie sa reggersi sulle sue gambe, dando la sensazione che il bello debba ancora arrivare.

Sending
User Review
6/10 (1 vote)

Porcamiseria

7.5

Tre episodi di Castle Rock in grado di rispondere a qualche domanda, creandone altre cento. Tolto qualche inconveniente narrativo poco oculato da parte degli sceneggiatori, anche senza easter eggs la serie sa reggersi sulle sue gambe, dando la sensazione che il bello debba ancora arrivare.

Storia 7 Tecnica 8 Emozione 7.5
Scopri di più sui Porcamiseria

Ti è piaciuto l'episodio?

like
0
Mi è piaciuto
love
0
Tutto!
haha
0
Divertente
wow
0
Porcamiseria!
sad
0
Meh...
angry
0
Che schifo

Commenta l'articolo

Simili a Castle Rock