BoJack HorsemanSeason 1 recap: mai un cavallo è riuscito ad essere così umano

Season Recap Una sorprendente serie targata Netflix, in cui la comicità si alterna con una drammaticità ed una caratterizzazione dei personaggi in grado di fornire spunti di riflessione sulla vita di tutti i giorni.

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In un mondo in cui esseri umani ed animali antropomorfi convivono senza problemi di sorta, BoJack Horseman è un cavallo sulla soglia della cinquantina. Famosa star ormai in declino di una vecchia serie tv, Horsin’Around, BoJack trascorre le giornate nella sua lussuosa villa tra alcol, cibo spazzatura e droga. Per riportare in auge la sua carriera decide di scrivere un libro sulla sua vita e, tramite gli agganci ed i consigli della sua manager e del suo editore, decide di ingaggiare Diane come ghostwriter dopo essersi accorto di essere totalmente incapace di pubblicare l’opera per conto suo.

La trama orizzontale procede costantemente – in alcuni episodi a passi da gigante, in altre con la dovuta calma – ed ogni episodio aggiunge un tassello che ci consente di inquadrare di più Bojack, la sua squallida vita attuale ed il suo passato costellato da traumi e delusioni, e gli altri personaggi che fanno parte del suo mondo, ognuno di loro, anche quello all’apparenza più solare, in conflitto con i propri demoni interiori.

Dietro al ritmo incalzante delle puntate, alle brillanti gag (che peccano ogni tanto di esagerazione, ma che in linea di massima sono più che godibili) e alla leggerezza e al sorriso alla quale la serie sembra invitare ad un primo sguardo, si nascondono infatti temi molto più seri che fanno sì che la serie sia apprezzabile a pieno da un pubblico maturo.

Il grande punto di forza di questa serie è però l’intensità con la quale vengono rappresentati i personaggi: partendo da quelli principali, magistralmente approfonditi dal punto di vista psicologico fino ad arrivare a conferire ad ognuno di loro una propria gestualità ed un caratteristico modo di esprimersi, a quelli secondari caratterizzati in modo da avere dei tratti distintivi che li rendano inconfondibili anche se non sono sempre al centro della scena. Da questo egregio lavoro vengono fuori protagonisti indimenticabili, che donano alla serie una profondità inaspettata e consentono allo spettatore di empatizzare con ognuno di loro. Attraverso il percorso che compiono in questa prima stagione li vediamo di volta in volta tentare di raggiungere la felicità dal punto di vista relazionale, lavorativo e personale, fallendo miseramente.

Tutti i personaggi tentano di raggiungere la felicità dal punto di vista relazionale, lavorativo e personale, fallendo miseramente.

Bojack diventa il simbolo dell’insoddisfazione in termini assoluti: incapace di instaurare una relazione stabile, va alla ricerca, più che dell’amore, di persone in grado di fornirgli attenzioni delle quali si stanca dopo aver consumato il rapporto di una notte. Adagiandosi sui guadagni ottenuti grazie alla fortunata serie Horsin’Around vive nell’ozio e rifiuta un più concreto impegno lavorativo, per la paura di non essere all’altezza di ricoprire un ruolo da vero attore in pellicole più impegnate. Infine, a causa della sua indole e dei suoi trascorsi, non riesce ad apprezzare nulla nella sua vita, preferendo vivere alla ricerca di fugaci momenti di soddisfazione piuttosto che ricercare la vera felicità.

Diane, la ghostwriter di Bojack, è un personaggio che ha molte occasioni di interagire con il protagonista in questa prima serie. I punti che accomunano i due sono molti, ma tra di loro c’è un’importante differenza che fa sì che l’uno non possa trovare la felicità nell’altra. Diane, al contrario di Bojack, cerca di combattere le sue insoddisfazioni, trovando un punto di appoggio nel marito Mr. Peanutbutter. Il libro che scriverà su Bojack non sarà una trovata commerciale per vendere copie, ma un libro in cui la scrittrice avrà messo tutta se stessa per catturare la vera essenza di Bojack, e di cui andrà fiera.

Princess Carolyn è l’agente di Bojack, una gatta rosa shocking sulla quarantina. Segretamente innamorata del protagonista, con il quale ha una relazione amorosa altalenante, si fa assorbire totalmente dal lavoro per evitare di doversi confrontare con il suo desiderio di avere una relazione sentimentale ed una famiglia. Da encomiare la rappresentazione che gli autori hanno saputo fare di questa donna in continuo bilico tra il lasciarsi trascinare a fondo da Bojack e l’allontanarsi a malincuore da lui, sapendo che il suo amore non sarà mai ricambiato.

Todd è un ventenne scapestrato che non avendo un posto dove andare si è installato abusivamente a casa del protagonista. Più volte Bojack tenta di mandarlo via senza successo, ma andando avanti nella serie si scopre che tra i due si è andato a creare un forte legame, in quanto Todd è l’unico che accetta incondizionatamente Bojack per quello che è. Dal punto di vista della caratterizzazione, Todd risulta essere forse il personaggio meno riuscito. Fin troppo sciocco, è tuttavia spesso al centro della scena in quanto ottimo soggetto o spalla per le gag che risultano costanti per tutta la puntata, salvo dare spazio a rari ma intensi momenti drammatici.

Mr. Peanutbutter è un labrador che fa da controparte a Bojack. Apparentemente ha tutto: una brillante carriera da attore, la donna che Bojack desidera, un carattere espansivo e giocoso che lo fa risultare simpatico a tutti. Per tutta la serie Mr. Peanutbutter si mostra come lo specchio di quello che Bojack vorrebbe essere, ma approfondendo il suo carattere scopriamo che non è sempre facile sorridere in ogni situazione, e che anche chi sembra essere al culmine della felicità deve lottare per fare andare le cose per il verso giusto. Nel caso di Mr. Peanutbutter, lo si nota principalmente nel suo costante impegno nel mantenere vivo il rapporto con Diane: anche se da parte di entrambi c’è un sincero sentimento d’amore, Diane è una donna fragile che non riesce a trovare la felicità nelle gioie del matrimonio e la coppia è sempre in bilico tra la riconciliazione ed il divorzio.

Bojack Horseman è una serie che sotto l’apparente leggerezza ha tanto da comunicare. E’ impossibile terminare la visione dei 12 episodi, ognuno della durata di 25 minuti circa, senza fermarsi a riflettere sulla propria vita, su quello che ci rende effettivamente felici e il focalizzarci sulle piccole e grandi lotte che ognuno di noi combatte tutti i giorni contro la sensazione di insoddisfazione che è insita nella vita.

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