Big Little Lies1×02 Serious Mothering – 1×03 Living the Dream

Le acque a Monterey si fanno sempre più agitate: la lotta intestina tra le madri californiane procede a colpi di eventi Disney e feste di compleanno. Il lato ironico fa da contraltare alle vicende di profonda sofferenza di cui sono protagoniste Jane, Celeste e Madeline.

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HBO non sbaglia (quasi) mai un colpo: dopo un pilot così ben scritto e confezionato come Somebody’s Dead, Big Little Lies non solo si dimostra all’altezza delle aspettative ma sorprende con la delicatezza del racconto. Serious Mothering e Living The Dream sono due episodi coinvolgenti ed efficaci nel descrivere lo specchio di una società che vive di apparenze e convenzioni sociali.

Il mancato invito per Ziggy da parte di Amabella, figlia di Renata Klein, diventa la scintilla che innesca i meccanismi di una guerra che già attendeva dormiente di scatenarsi. Gli schieramenti sono chiari e decisivi: Renata contro Madeline. Subito appare evidente come la vita e il benessere dei figli diventi l’occasione per le madri di specchiarsi, di vedere riflessa l’immagine che vorrebbero di se stesse. I bambini – per quanto l’amore sia innegabile – diventano delle pedine per mettere in scena la rappresentazione di un’immagine aspirazionale di sé. Non a caso, sarà proprio questo ciò che Abigail recriminerà alla madre prima di decidere di trasferirsi dal padre Nathan.

Io non so come essere perfetta. […] Qui vivono molte donne potenti. Gestiscono banche, altre gestiscono Google o Yahoo e… a volte mi sembra che tu voglia addestrarmi ad arrivare a un punto in cui tu non sei arrivata.

La felicità dei figli viene talvolta messa in secondo pieno a favore di una lotta per le apparenze fatta a colpi di feste di compleanno ed eventi Disney. Dunque il fatto che Cleo, la figlia di Madeline, preferisca partecipare alla festa di Amabella piuttosto che andare a vedere uno spettacolo sul ghiaccio diventa irrilevante: il raggiungimento di uno status autoritario nella comunità si pone come obiettivo superiore.

L’aspetto interessante del racconto, però,  sta nel mostrarci le fragilità e i retroscena di queste madri. In ogni puntata veniamo a conoscenza di un pezzetto in più della vita e dell’anima di ciascuna di loro, cosicché pian piano il velo si strappa e comprendiamo come, dietro lo stereotipo della tranquilla famiglia borghese, si nasconda più di un dramma.

Madeline, Divisa tra Due Anime

Madeline, donna vulcanica ed esplosiva, protagonista indiscussa dei dialoghi più divertenti della serie, vive dentro di sé numerose contraddizioni. Primo fra tutti il rapporto con l’ex marito e la nuova moglie, Bonnie. La donna pare ossessionata dal comportamento di lui e questo rischia di mettere in crisi il rapporto con Ed, compagno attuale, il quale però si ritroverà a difendere la moglie dalle accuse di Nathan. Ed, un uomo sensibile e comprensivo, capisce che Madeline ha sofferto molto in passato per l’abbandono del marito e che dietro il suo aspetto fiero si nasconda un animo insicuro.

Il personaggio (interpretato da un’eccezionale Reese Witherspoon) infatti, sente di allontanarsi ogni giorno di più dalle proprie figlie (una crisi che culmina con la scelta di Abigail di stare con il padre) e teme il momento in cui resterà sola senza uno scopo nella vita. La contraddizione tra l’essere madre (quasi) a tempo pieno e il desiderio mancato di realizzarsi la rende ancora più frenetica ed esigente nei confronti delle figlie.

Jane e i Fantasmi del Passato

Ziggy rappresenta per lei la gioia più grande ma è anche l’evidenza costante di una violenza subita

La storia di Jane è quella che fin dal pilot appariva come diversa e distaccata; Jane è l’elemento di disturbo della comunità di Monterey sotto ogni aspetto: è una madre single, giovane, in parte trascurata. Nel corso delle puntate numerosi sono stati gli indizi disseminati volti a farci comprendere che la donna nascondesse dentro di sé un turbamento profondo cosicché, quando viene svelato l’antefatto della violenza sessuale, lo stupore non è poi così grande, poiché i continui flashback della giovane Jane vestita di blu che corre sulla spiaggia si erano dimostrati piuttosto eloquenti. Ziggy rappresenta per lei la gioia più grande ma è anche l’evidenza costante di una violenza che ogni giorno Jane è costretta a vedere davanti ai propri occhi. Ciò che viene da domandarsi è – ora che il segreto è stato svelato – come evolverà il suo personaggio.

Renata, La Donna Robotica

Renata continua a incarnare il villain della vicenda: è la donna che tutti temono ma alla cui posizione segretamente aspirano. Anch’essa, proprio come Madeline, soffre per questa sua posizione. Il marito Gordon, con annessa la piega inaspettatamente passionale che prende il loro rapporto nel corso dell’ultimo episodio, ne descrive adeguatamente la condizione nel pilot: “donne…volete essere invidiate dalle vostre amiche ma dio non voglia che vi invidino troppo“. Essere isolata è per Renata un motivo di sofferenza che la porta a essere ancora più distaccata  fredda. Quando si relaziona con la figlia, tuttavia, Renata ritrova la dolcezza e l’insicurezza tipiche di ogni madre, aspetto che è evidente nel momento in cui cerca di porre rimedio all’eventuale delusione di Amabella, arrivando addirittura a telefonare alla rivale Madeline ammettendo di aver fatto un passo falso nell’escludere il figlio di Jane.

Celeste, Rinchiusa in una Gabbia Dorata

Gli occhi di Nicole Kidman sono eloquenti, si sa. In questo caso esprimono perfettamente la sofferenza di una donna imprigionata: è l’amore a renderla schiava, il sentimento per un uomo che sa ed è certa essere sbagliato ma da cui non riesce a fuggire né allontanarsi, vittima di una speranza che lei stessa alimenta con le proprie bugie e la vergogna che crede di provare.

La vicenda di Celeste e Perry è la più delicata e sottile ma anche quella che viene meglio affrontata nel corso dei due episodi. Sono la coppia più invidiata di Monterey: bellissimi e ricchi, incarnano la rappresentazione del dolore che si cela dietro l’apparenza di una vita perfetta. Gli attacchi di ira e violenza del marito, a cui seguono dei momenti di intensa passione quasi animalesca, sono sempre più forti nel corso delle puntate. Celeste è una donna che – dopo aver abbandonato le sue aspirazioni – trova conforto nella bellezza delle immagini dei figli, nelle foto da postare su Facebook dove la vita può essere, o meglio sembrare, davvero perfetta.

Pur avendo la consapevolezza che Big Little Lies non si imponga come un punto di rottura al pari di altre serie HBO, i due episodi soddisfano pienamente lo spettatore. Le vicende, intriganti ma non estreme, si alternano in maniera fluida e scorrevole nei quadri dai toni freddi dipinti da Jean-Marc Vallée. Ciò che veramente piace è il forte senso di immedesimazione che la serie riesce a creare: Monterey rappresenta qualsiasi cittadina della provincia borghese americana così come italiana ed è per questo che quasi non ci importa sapere chi siano vittima e assassino. L’omicidio rimane solo un MacGuffin hitchcockiano per permettere allo spettatore di soddisfare il proprio voyeurismo recondito, curiosando e spiando le vite delle protagoniste, proprio come accade nella vita reale. 4 porcamiseria meritati per i due episodi.

4

 

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