Better Call Saul4×10 Winner

Season Finale Jimmy McGill fa l'ultimo accorato appello per riuscire a tornare avvocato, con mosse degne dell'alter ego Saul Goodman, mentre Mike è costretto a ricorrere a misure drastiche contro il capo cantiere fuggitivo. Better Call Saul chiude in bellezza, con ogni personaggio ormai completamente votato al proprio lato oscuro.

9.2

I brividi lungo la schiena durano fino all’ultimo secondo del season finale di Better Call Saul. Winner è il distacco definitivo di Jimmy McGill da Chuck, la versione migliorata di Slippin’ Jimmy e la nascita dell’identità da cui non potrà più staccarsi. The winner takes it all, poco importa se anche l’ultimo, spensierato ricordo col fratello Chuck soccombe contro un Jimmy perennemente sconfitto e pronto a rifugiarsi in un nuovo nome.

Saul Goodman inizia col botto, in un monologo che si fatica a non considerare sincero, fino alla mazzata finale per noi e per la povera Kim. La compagna di “crimine”, che tanto ha fatto per riabilitarlo con risvolti dalla dubbia etica, assecondandolo ha sancito il definitivo distacco di Jimmy: l’ultima barriera è distrutta, e Kim rimane pietrificata davanti alla prima truffa di Saul.

Forse non c’è stato un singolo evento scatenante, forse la speranza di un riscatto è venuta a mancare proprio nel momento in cui la borsa di studio offerta dai membri del comitato – Jimmy incluso – viene negata a una giovane personalità molto simile a quella di Jimmy, nonostante la sua ferma opposizione; si rimarca l’impossibilità di risalire da un sentiero puntato verso l’abisso, e allora tanto vale cadere nelle profondità e farsi cullare dal buio.

Il destino di Werner, inevitabilmente segnato dal momento della sua fuga, fa il pari con la tragica fine di Gale Boetticher in Breaking Bad, tanto quanto la mano di Mike, sebbene più risoluta, fa il pari con quella di Jesse Pinkman. Werner muore sotto un cielo stellato, non sulla porta di casa come Boetticher, ma il momento è in entrambi i casi sintomatico della definitiva discesa nell’oscurità dell’esecutore dell’omicidio.

Durante la ricerca di Werner, Eduardo Salamanca mette i bastoni tra le ruote, ma è un problema temporaneamente in secondo piano, l’ultimo da risolvere nella prossima – forse ultima? – stagione. Gus Fring, nonostante gli impedimenti, continua a costruire il suo impero. Curiosamente, è interessante come il design del bunker sotterraneo sia un parto della mente di Boetticher, passato poi in testimone a Walter White; si nota un implicito passaggio di consegne, da Werner a Boetticher, da Mike a Jesse, da Boetticher a Walter White.

Better Call Saul non tradisce le aspettative, con un climax che porta a compimento nel migliore dei modi persino ciò che sapevamo dovesse arrivare. La strada percorsa è ciò che effettivamente è contato, portando ogni personaggio alla maturazione dei propri lati oscuri con la dovuta meticolosità. Nessun passaggio è lasciato al caso, nessuna azione o motivazione, in movimenti misurati ma inesorabili, come una curiosa e affascinante micro deriva dei continenti dalle parti del New Mexico.

  • 10/10
    Storia - 10/10
  • 9/10
    Tecnica - 9/10
  • 8.5/10
    Emozione - 8.5/10
9.2/10

Summary

Better Call Saul non tradisce le aspettative, in un finale emblematico della deriva oscura dei suoi personaggi. Saul Goodman nasce dalle ceneri di un Jimmy McGill sconfitto dalla vita. Ma a che prezzo?

Porcamiseria

9.2

Better Call Saul non tradisce le aspettative, in un finale emblematico della deriva oscura dei suoi personaggi. Saul Goodman nasce dalle ceneri di un Jimmy McGill sconfitto dalla vita. Ma a che prezzo?

Storia 10 Tecnica 9 Emozione 8.5
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