Better Call Saul4×01 Smoke

Better Call Saul riprende il dramma dei McGill esattamente dove l’aveva lasciato. Smoke racconta il fumo dopo l’incendio, i meccanismi di difesa dopo il lutto, la ricerca delle responsabilità e la riflessione. Per Mike e Nacho è l’alba di un giorno nuovo, con Gus Fring e la Madrigal sempre più vicini.

Come prendere la morte di una persona che è gran parte della ragione delle tue sofferenze? Jimmy fissa il vuoto, sia mentre l’acqua scorre dal lavabo della cucina, sia durante l’elogio funebre, ma non si capisce se sia per la tragica fine del fratello o per il peso sollevatosi dalle spalle.

Alla fine, l’estremo gesto di Chuck è solo la definitiva conseguenza della sua malattia, la sua incapacità di gestire ciò che non può controllare, sia esso il suo morbo o il comportamento erratico di Jimmy. Tuttavia, Jimmy non intende prendersi la colpa di qualcosa che ha contribuito a mettere in moto e sceglie, da Saul Goodman quale sarà, di passare la responsabilità ad Howard. Howard ha questo slancio di altruismo nel voler presiedere l’elogio funebre, per Jimmy quindi tanto vale approfittare della gentilezza e rifilargli il carico da novanta.

Anni dopo, in un futuro in bianco e nero, Gene Takavic teme per la sua identità a causa di un attacco di panico – la sbadata receptionist che digita ‘o’ invece di ‘0’ ci fa sudare freddo come quando alla cassa del supermercato appare ‘transazione negata’ – in una metafora di quanto il destino possa essere crudele a prescindere dalle mosse fatte per schivare ogni responsabilità.

Il segmento comedy di Smoke è riservato a Mike, che nuovamente testimonia come Better Call Saul possa essere eccellente anche in assenza di dialoghi, lasciando tutto all’espressività dei volti e all’abilità della regia. Mike ribalta la sicurezza della Madrigal con imbarazzante semplicità, prendendosi tutto il tempo anche per conversare con i colleghi, correndo da un lato all’altro del magazzino in barba alle fallaci misure di sicurezza. Lydia Rodarte Quayle potrebbe non prenderla benissimo, ma senza dubbio Mike merita il lauto compenso che l’azienda gli offre.

Nella stessa sottotrama c’è una punta di foreshadowing di Breaking Bad, con la vittima del furto di identità incredibilmente simile – da lontano – a Walter White, in una casa incredibilmente simile a quella di Walter White, con un nome, Barry Hedberg, abbastanza simile ad un altro nome celebre. Un breve segmento è anche dedicato a Nacho e ai postumi dell’infarto a Hector Salamanca, in cui apprendiamo che la nuova leva di Gus è ancora sotto osservazione.

La premiere di Better Call Saul non mette troppa carne al fuoco, ma è comunque capace di sviscerare il lutto senza essere didascalica, esponendo i paradossi di un rapporto tra fratelli profondamente disfunzionale fino all’ultimo respiro del dei due carnefice. Davanti a noi le possibilità sono innumerevoli, ma siamo fiduciosi nella capacità degli autori di raccontare Saul Goodman tanto bene come nelle scorse tre stagioni.

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