Arrow6×11 We Fall – 6×12 All for Nothing

Ironicamente per una serie su un arciere, due episodi che non centrano il tiro e rimbalzano sul bersaglio mancando della giusta forza per andare oltre la superficie.

6.0

Dopo un midseason finale troppo superficiale, Arrow cerca di portare avanti coerentemente le scelte narrative impegnative che ha imboccato. Nei due episodi che seguono c’è però ancora troppa negligenza sull’approfondimento promesso e che tarda ad arrivare.

We Fall

Atmosfera da Black Mirror per questa undicesima puntata, Cayden James ha preso di mira infatti tutti i dispositivi collegati ad Internet, causando diverse vittime (tra cui un ex collega di Quentin) e pronto a fermarsi solo dietro il pagamento di un lauto compenso quotidiano effettuato dal sindaco Queen. Veniamo a conoscenza anche delle motivazioni che spingono lo spietato hacker ad agire contro Green Arrow, colpevole, secondo lui, di aver scoccato la freccia che ha ucciso suo figlio. Oliver è in realtà innocente ma non ha modo di provarlo e per non rischiare di rimanere senza elettori decide di sottostare al ricatto di James (non prima però che William scopra che il padre è tornato a indossare il cappuccio verde). Nel frattempo il gruppo scissionista di Rene, Dinah Curtis trova un accordo con Vincent, che li convince di essere un infiltrato all’interno del gruppo dei cattivi e li aiuta a sventare due attentati.

Dopo l’affaire Deathstroke torna prepotentemente il tema familiare, che fa da fil rouge di questa sesta stagione. I rapporti genitori/figli sono al centro degli scambi della maggior parte dei personaggi di Arrow; così, oltre a Slade e suo figlio, ci troviamo invischiati nel tentativo di recupero di Laurel da parte di Quentin, nella speranza di Rene di rimanere definitivamente con sua figlia, nella vendetta mortale di Cayden, ossessionato dalla morte del giovane James e, infine e soprattutto, nella difficile costruzione del rapporto tra Oliver e William. Una relazione che, alla luce degli eventi nuziali del crossover, finisce necessariamente per coinvolgere Felicity, la quale è molto più portata nel ruolo di genitrice di quanto non lo sai il povero Freccia Verde.

Da una parte l’idea di confrontarsi con prospettive così differenti di un unico tema rappresenta un elemento di interesse, dall’altra ci troviamo per le mani l’ennesima superficiale declinazione del leitmotiv della fiducia tradita a causa dei segreti, un motivo troppo ricorrente in questa serie, fin dalla prima stagione: X ha un segreto, non lo dice a Y (o al gruppo) che viene in qualche modo a saperlo e si apre una frattura che viene trattata sempre, irrimediabilmente, alla stessa maniera. Lo stesso gruppo collaterale dei newbie nasce per il medesimo motivo, in verità abbastanza immaturo come già evidenziato nelle recensioni precedenti; e la situazione non migliora in questi episodi, in cui il trio di novizi non fa nulla per risultare meno antipatico al pubblico, particolarmente con Wild Dog, meritatamente vincitore del premio calciosullegengive della puntata. Sempre sulla fiducia (ma va?) è incentrato l’altro grande dilemma dell’episodio, che verrà risolto nel successivo, cioè se Vigilante stia o meno facendo il doppio gioco, anche se, piuttosto che un modo per confondere le acque, le sue azioni appaiono più lo schema di qualcuno che non ha ben chiaro cosa fare.

Il tentativo banale di creare qualche tipo di empatia per la morte di Frank Pike non sortisce alcun effetto (tanto che abbiamo dovuto googlare il nome per capire di chi stavamo parlando), considerando che il personaggio ha avuto maggiore minutaggio nelle stagioni iniziali (ma sempre contenuto) e si è perso a mano a mano che la serie abbandonava ogni pretesa di credibilità. Il fiore all’occhiello rimangono, come sempre, le ottime scene d’azione e ci è molto piaciuto il generoso omaggio a Lost quando Michael Emerson dà come false generalità Ben Gale, un incrocio tra Ben(jamin) Linus ed Henry Gale, altra falsa identità assunta dal leader degli Altri.

All for Nothing

Quasi a corto di soldi, Oliver fa di tutto per rintracciare la bomba di Cayden. Vincent intanto decide di dare una mano sostanziosa ai due gruppi di supereroi recuperando informazioni sulla posizione dell’ordigno. Nel farlo viene individuato dai cattivi, costringendo Oliver e Dinah a scontrarsi sulle rispettive priorità e portando all’ennesima divisione tra le squadre. Nessuno dei team riuscirà a portare a termine la propria missione, confermando che, divisi, hanno ben poca strada da fare. Intanto Felicity scopre che dietro il falso video che inchioda Oliver come assassino del figlio di Cayden c’è la stessa misteriosa mano della foto che lo smascherava come Green Arrow.

Può esserci redenzione per un cattivo? Vigilante sicuramente ha vita più semplice in questo, dato che i suoi deprecabili mezzi erano lo strumento di intenzioni pacifiche. E infatti il suo alternarsi tra lato oscuro e lato chiaro ha un che di coerente con lo squilibrio che ha sempre caratterizzato il personaggio. Vincent riesce a prendersi, a caro prezzo, la rivincita su chi, come Oliver, non avrebbe scommesso un euro su una sua improvvisa lealtà. Lo stesso non accade con Laurel, almeno per ora, spinta da Quentin, padre-parallelo, sull’esile confine che divide in maniera manichea bene e male, ma incapace di compiere il passo fondamentale e costretta nel ruolo di assassina.

Il resto è tutto un contorno di già visto o fastidiose sottigliezze (come il reiterato lamento di Curtis del suo essere single). Wild Dog continua la sua rapida scalata nella classifica dei personaggi con la battuta più irritante del momento, spogliando un personaggio che a fatica si era guadagnato un minimo di tridimensionalità nella scorsa stagione. Dinah, dal canto suo, abbraccia il credo di The Punisher e promette di mettere fine alle urla di Laurel, sancendo l’ennesima sconfitta dei due gruppi separati.

Porcamiseria
  • 6.5/10
    Storia - 6.5/10
  • 6.5/10
    Tecnica - 6.5/10
  • 5/10
    Emozione - 5/10
6/10

In breve

Arrow continua purtroppo a scalfire solo la superficie dei rapporti tra i personaggi e del loro vissuto interiore, preferendo rimandare a data da destinarsi un approfondimento che è però necessario per non fare risultare monca una stagione fortemente altalenante tra alti e bassi.

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Porcamiseria

6

Arrow continua purtroppo a scalfire solo la superficie dei rapporti tra i personaggi e del loro vissuto interiore, preferendo rimandare a data da destinarsi un approfondimento che è però necessario per non fare risultare monca una stagione fortemente altalenante tra alti e bassi.

Storia 6.5 Tecnica 6.5 Emozione 5
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