Arrow5×15 Fighting Fire With Fire

Guai in vista per l'amministrazione del sindaco Queen, che si ritrova a dover affrontare insieme ai suoi collaboratori una potenziale procedura di impeachment, in un episodio dal sapore di political drama. Non mancano poi le scene d'azione con il team e una controversa rivelazione.

0.0

Dopo anni passati a seguire le peripezie televisive di Arrow, diciamo che un po’ lo schema di base si è capito: una carrellata di episodi iniziali, nove per l’esattezza, in cui la serie costruisce attraverso un climax quasi sempre efficace la trama orizzontale, seguiti dalla parte post-natalizia della stagione, a sua volta divisa in due tronchi. In questa struttura monotona, ma mai noiosa, il quindicesimo episodio rappresenta sempre uno spartiacque tra quella manciata di episodi, che seguono immediatamente lo hiatus e si concentrano su pochi e specifici filoni narrativi, e l’accelerazione finale verso la conclusione, con conseguenti esplosioni emotive, plot twist e overdose di adrenalina. Ebbene, Fighting Fire With Fire non si esime da questo ruolo, portando a compimento le sotto-trame accennate negli ultimi episodi.

The Mayor’s Burden

Primo fra tutti i focus delle ultime settimane è il duro lavoro al municipio, che l’impegnatissimo Oliver Queen deve impellentemente svolgere a causa di una serie di scandali e attacchi mirati che toccano molto da vicino la sua amministrazione. D’altronde, se già chi riveste il ruolo di sindaco a Star City è sfigato di per sé, cos’altro poteva accadere con Mr. Queen al comando? Insomma, la verità circa la morte del detective Malone è ormai di dominio pubblico e l’ufficio del primo cittadino si ritrova al centro di una potenziale e drastica procedura di impeachment a causa dell’insabbiamento riguardo la colpevolezza di Green Arrow.

In una puntata dal sapore di political drama, si assiste ai tentativi dissonanti e inaspettati da parte del sindaco e dei suoi funzionari per evitare che questa soffiata possa spazzar via il castello di carte costruito con tanta abilità e meticolosità nel corso della stagione, attraverso una storyline secondaria ma sempre presente. Ogni soluzione sembra però inefficace: Susan Williams è, dopo gli avvenimenti dello scorso episodio, più accanita che mai, così come metà del Consiglio, mentre l’amministrazione continua ad essere sospesa tra sotterfugi politici, difese legali e la nobile – quanto scontata – idea di assumersi le proprie responsabilità.

Alla fine, come da copione, si opterà per quest’ultima opzione, seppur in maniera totalmente inaspettata e audace. Per apparire meno colpevole, il sindaco ha bisogno di un capro espiatorio e decide comunque di immolarsi indirettamente per questa causa, prendendo pubblicamente le distanze dalla figura di Green Arrow e dichiarandolo per l’ennesima volta un criminale; si tratta dunque di una scelta emblematica e potenzialmente pericolosa per lo show, che da un lato sottolinea ulteriormente l’atmosfera di disperata rassegnazione di fronte al nemico che pervade l’animo del protagonista, mentre dall’altro rischia di ricadere in storyline già viste e riviste nelle stagioni passate.

Centrale nella vicenda politica dell’episodio è senza dubbio Thea Queen, che continua ad affermarsi come un personaggio estremamente accattivante in ogni scena in cui compare, senza mai risultare noiosa o banale. Nonostante sia evidente che la nostra Speedy abbia trovato nelle storyline politiche il proprio posto ideale, il suo viaggio di maturazione e ricerca di equilibrio continua incessante, portandola di volta in volta a deviare da quella che sembrava essere la sua strada definitiva e rivelando al pubblico – e forse a se stessa – i lati più inesplorati della sua personalità.

In questo caso possiamo dunque rispolverare quella tendenza al sotterfugio machiavellico, cui la ragazza sembra condannata dal proprio patrimonio genetico, sia materno che paterno: insomma, che Thea fosse una Moira 2.0 non è mai stato un segreto, ma vederla calcare sempre di più le orme della madre, pur mantenendo una propria individualità assolutamente esemplare, non può che essere una gioia per tutti quegli spettatori che hanno creduto in lei sin da quando era una ragazzina viziata e inconsapevolmente cotta del fratellastro. Dispiace solo assistere ad un ridimensionamento così drastico ed evidente del contratto di Willa Holland, ridotta praticamente a guest star della stagione; eppure, se questo è il prezzo da pagare per vederla raggiungere dei simili picchi di introspezione e character development, di certo non ci si può lamentare.

The Geek Chronicles

Se al municipio il sindaco Queen può contare sulla fedeltà della propria cerchia di collaboratori, nella lotta contro Vigilante e la sua sete di giustizia si trova invece a schierare un team ben più problematico e meno efficace, che passa gran parte del tempo alle prese con le sfere di Curtis – risparmiamo battute solo perché ne abbiamo fin sopra i capelli – e il suo futuro da Mr. Terrific. Macchiettistico come al solito, il ragazzo sembra avere finalmente modo di compiere qualche passo in più verso il proprio alter-ego fumettistico, bruciando in realtà l’occasione con una storyline totalmente improvvisata (dal momento che le sfere le avevamo viste un’altra volta a malapena) e dei siparietti comici a dir poco prevedibili e adolescenziali.

Leggermente più apprezzabile è invece lo spazio lasciato a Felicity, che tuttavia non risulta sufficiente per trattare la vicenda in modo esauriente e maturo. Continua infatti l’avvicinamento di Overwatch all’oscurità (incarnata in Helix), caratterizzato dall’emblematico bisogno di “combattere il fuoco con il fuoco”, attraverso un gioco di richiami e distinzioni piuttosto gradevole con le azioni di Thea. Non si può tuttavia negare, non senza una buona dose di disappunto e amarezza, che tale epifania nel cuore di Felicity risulti quantomeno forzata e infantile; va bene che la morte di Billy può aver avuto un impatto forte ed essere il pretesto perfetto per far sporcare anche a lei le mani, ma il dialogo con Diggle, con quel tono quasi capriccioso e quella determinazione troppo ostentata, è davvero difficile da prendere seriamente – anche se le parole di John sono piuttosto illuminanti.

Unmasked

Mentre Oliver è troppo impegnato a preoccuparsi dell‘impeachment e della sua relazione con Susan, il pubblico assiste alla rivelazione dell’identità di Prometheus, riaccendendo il dibattito intorno alla controversa figura dell’antagonista di questa stagione. Rispetto ai suoi predecessori, il killer dello shuriken è decisamente sottotono, anche a causa di motivazioni banali e poco convincenti, e la mancanza di creatività che traspare dalla rivelazione dell’episodio non lo aiuta di certo a riscattarsi.

Poteva esserci davvero chiunque sotto quel cappuccio, dal gelataio di Star City al tanto teorizzato Tommy Merlyn, eppure quasi nessuno si aspettava lui, Adrian Chase. Perché ammettiamolo, inserire nella narrazione il suo alter-ego fumettistico per deviare l’attenzione e poi rivisitare tutto è stato sicuramente una mossa da maestro. Una mossa da maestro che sarebbe risultata molto più efficace se non si fosse rappresentato il personaggio come l’ennesimo nemico-amico del protagonista nella vita reale, sulla scia di quella lunga lista di nomi che va da Sebastian Blood a Hunter Zolomon. Tra l’altro, le analogie caratteriali, fisiche e registiche con quest’ultimo sono talmente evidenti e numerose che non si può non sottolineare, nel bene o nel male, un certo plagio della seconda stagione di The Flash: bel tentativo, Berlanti, ma le minestre riscaldate non sono mai la soluzione migliore.

Con un finale altrettanto riutilizzato, questo Fighting Fire With Fire non riesce a fare a meno di marcare ancora di più l’inefficienza narrativa di colui che era stato pubblicizzato come la rovina di Green Arrow e che si rivela invece solo un Frankenstein di tutti i cattivi dell’Arrowverse finora proposti. Fortunatamente, però, a bilanciare l’infelicità di questa scelta, ci sono nel corso della puntata diversi elementi – quelli legati alla trama verticale e ai suoi protagonisti – decisamente degni di nota e apprezzamento, grazie ai quali l’episodio si guadagna, senza infamia e senza lode, tre porcamiseria.

3

 

Vota l'episodio!

Sei d'accordo con noi o avresti dato un voto diverso? Dai i tuoi porcamiseria all'episodio e dicci che ne pensi nei commenti!

1 Porcamiseria2 Porcamiseria3 Porcamiseria4 Porcamiseria5 Porcamiseria
Hanno votato questo episodio 8 lettori, con una media di 3,63 porcamiseria su 5.
Loading...

 

Acquista su Amazon.it


https://twitter.com/LalaCosmiana/status/837628965166723072

Ti è piaciuto l'episodio?

like
0
Mi è piaciuto
love
0
Tutto!
haha
0
Divertente
wow
0
Porcamiseria!
sad
0
Meh...
angry
0
Che schifo

Commenta l'articolo

Simili a Arrow