Arrow5×06 So It Begins – 5×07 Vigilante

In questi due episodi, Arrow esplora nuovamente il passato di Oliver Queen, riportandoci alla prima stagione e alla nascita di un antieroe dalle mani macchiate di sangue. E di certo, c'è qualcuno che non smette di ricordarglielo. Conosciamo anche un nuovo vigilante, decisamente estremo. E lasciamoci stupire da un paio di colpi di scena. Una doppietta senza infamia e senza lode, ma che intrattiene a dovere.

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Questa coppia di episodi di Arrow ci fa tuffare nuovamente nel passato di Oliver Queen, e non solo grazie ai soliti flashback che intervallano i momenti dell’episodio. La quinta stagione, finora, ha messo sul piatto tante domande e tanti nuovi personaggi, tratteggiati in modo piuttosto frettoloso ma non per questo non efficace; cosa manca per rendere il tutto ancora più funzionale? Risposte. Se tiriamo un attimo le somme, abbiamo ben due villains sullo schermo – Prometheus e il nuovo vigilante conosciuto in questa doppietta – e parecchi misteri. In vista del crossover e del mid-season finale bisognerebbe iniziare a tirare i remi in barca, anche se per il momento se la stanno cavando piuttosto bene. Ma in realtà, in queste due puntate, i misteri non hanno fatto altro che sommarsi uno sull’altro.

Serial Killer o Eroe?

Come tutti ben sanno, nella prima stagione – quando ancora Green Arrow era semplicemente La Freccia – Oliver seguiva pedissequamente la lista riportata sul taccuino del padre morto nel naufragio, come a voler prendere in carico a tutti i costi una scomoda eredità per rendere onore alla memoria di Queen Senior. Del resto, è ciò che l’ha spinto a non essere solo un bamboccione figlio di papà dedito a droghe, donne e festini. Il dettaglio nient’affatto trascurabile, tuttavia, è che nello spuntare i nomi di chi ha “deluso la città” le maniere di Oliver lasciavano molto a desiderare – per usare un’educata perifrasi. In So It Begins, infatti, il dirty little secret di Freccia Verde viene scritto a caratteri fiammeggianti da quello stesso Prometheus che ha recentemente tolto di mezzo Tobias Church, sottolineando come il suo passato non sia un mistero e non lo renda affatto un eroe.

arrow vigilante 5x07 recensione serialfreaks

Abbiamo già puntualizzato più volte come Oliver Queen sia un antieroe, tipologia molto cara all’universo DC – citiamo solo Batman, su tutti – e come sia violento e imprevedibile, tutt’altro che votato alla forma canonica di giustizia. In questa quinta stagione, Arrow sottolinea come Oliver debba barcamenarsi a fatica tra l’immagine pubblica di sindaco, che per forza di cose deve seguire le leggi, e quella privata di vigilante notturno che spesso non si fa troppi problemi nell’usare le maniere forti. Ma tra questo e il giustiziare qualcuno a sangue freddo o quasi, la differenza è abissale.

arrow so it begins 5x06 recensione serialfreaks

Il nuovo e rinnovato Team Arrow, che ha scoperto grazie a Prometheus – risolto l’anagramma dei nomi apparentemente casuali delle sue vittime – dell’esistenza della famosa lista che seguiva in passato Oliver, comincia a farsi un paio di domande sul proprio leader. Finché non scopriamo, in Vigilante, che Artemis non si è solo fatta domande ma ha agito in modo concreto: dopo aver scoperto che lavora per Prometheus – ed è effettivamente un colpo di scena parecchio indovinato – cominciamo a chiederci chi si nasconda davvero sotto la maschera dell’arciere vestito di nero. Quentin Lance e i suoi vuoti di memoria dovuti all’alcool sono un’altra delle domande che ci facciamo ma che non ottengono risposta, per il momento.

Prometheus è il diretto collegamento all’Oliver Queen della prima stagione, colui che gli sbatte in faccia tutto il suo rancore e gli ricorda quanto sono sporche di sangue le sue mani. Chiaramente è qualcuno che vuole vendicarsi della Freccia e di ciò che ha fatto, o non si spiegherebbe il perché interessarsi a qualcosa di cui Oliver si è macchiato anni prima. Nei fumetti, Prometheus è un personaggio esistente, ma la serie ha già specificato che si distaccherà parecchio dal suo corrispettivo cartaceo. Speriamo di non rimanere delusi.

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Altro aspetto piuttosto problematico è la giornalista Susan, che è entrata in possesso di alcune foto compromettenti che mostrano come Oliver non era davvero dove ha dichiarato di essere nei cinque anni in cui è sparito dai radar; e per aggiungere danni su danni, le foto lo ritraggono in compagnia di alcuni membri della Bratva. Insomma, come firmare la propria condanna a morte come Sindaco in cinque secondi netti. Il mistero, tuttavia, è perché Susan non abbia ancora usato queste foto e si limiti a flirtare con Mr. Queen tra un drink e l’altro. O sta architettando il colpo del secolo, oppure sta cercando di capire davvero chi ha davanti – ma come interesse amoroso di Oliver, va detto, lascia piuttosto a desiderare.

From Russia with Love

Sul fronte del passato di Freccia Verde, quando ancora aveva i capelli lunghi e si dilettava nell’allungare il brodo nel fare nuove conoscenze in ambienti discutibili, in queste due puntate vediamo finalmente in carne, ossa e sorrisetto da schiaffi il famoso Konstantin Kovar. Per i più smemorati, il motivo per cui Taiana ha perso la testa e ha deciso di prendere il potere dell’Idolo che l’ha poi portata alla morte, generando l’aggancio perfetto per la quinta stagione. Ora, se nella scorsa i flashback erano davvero tremendi, in questa – complice anche Anatolij, ammettiamolo – sono piuttosto ben fatti e stuzzicano la curiosità. Ovvero, come giustamente fa notare Kovar, perché mai la Bratva ha accolto tra le sue fila un americano senza batter ciglio? Da chi deve guardarsi davvero? E soprattutto, Kovar sarà davvero Red Star?

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Per il momento sono ancora parecchio slegati dalla trama del presente, ma sono pronta a scommettere che come in ogni stagione si intrecceranno a doppio filo con ciò che sta succedendo adesso a Star City. Specialmente considerando le foto che sono saltate fuori – perché lo scoop di un sindaco colluso con la mafia russa sarebbe un colpaccio per qualsiasi giornalista.

3.5

 

Tre porcamiseria e mezzo ad entrambe gli episodi, per una doppietta senza infamia e senza lode. La storia procede senza troppi scossoni, con succulenti colpi di scena ma tenendosi su binari piuttosto tranquilli; i combattimenti sono sempre ben fatti, ma il rischio è che ad avere troppi personaggi sullo schermo – e per di più da sviluppare – si faccia confusione. Speriamo che tenga questi ritmi; e che Prometheus non sia davvero Tommy Merlyn, come speculato da alcuni, perché sarebbe una mossa alla Beautiful che Arrow non può permettersi. Per citare qualcuno di famoso, perché in questa città nessun morto resta morto? Insomma, staremo a vedere.
Secondo voi chi si nasconde sotto la maschera? Si accettano pareri, anche assurdi.
E comunque, si avvicina l’episodio #100: siete pronti?

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