Alias Grace1×04 Part 4

E’ ancora un’indagine incerta e poco chiara quella che ci accompagna nel quarto appuntamento con Alias Grace, che senza sbilanciarsi si addentra nell’apparente dualismo di personalità della protagonista. Si può davvero essere colpevoli e innocenti allo stesso tempo?

8.3

C’è ancora da brancolare nel buio quando si parla di Alias Grace e Grace Marks. In un quarto episodio che non movimenta il ritmo, ma che lentamente illustra la possibilità che una personalità possa non escluderne un’altra, i dubbi mutano forma. Non si tratta solo di dimostrare che Grace sia una criminale, ma anche se possa inconsapevolmente esserlo diventata.

È proprio l’inconsapevolezza a giocare un ruolo fondamentale nel passato di Grace. Nel presente, è una donna che sa bene come rivolgersi alle persone o manipolarle. Dopo i patimenti subiti in un manicomio e in un penitenziario, non stentiamo a comprenderne le ragioni. Andando a scavare negli anni in cui però era ancora la sua profonda ingenuità a caratterizzarla, ha senso considerare l’idea che “qualcosa” all’epoca possa essere sfuggito al suo controllo. Che quei sussurri apparentemente innocui avessero radici profonde in un inconscio macchiato di ombre.

Grace assume un binomio comportamentale, che tanto la può spingere a istigare o ideare piani malvagi, quanto a mettersi a creare una corona di margherite per svago e a scambiare qualche risata con un dolce giovanotto. Ma come fare a dar credito a una sola di queste versioni quando si basano solamente su racconti soggettivi? Di chi ci si può fidare a tal punto da poter dire di aver ascoltato la verità?

Proprio l’impossibilità di rispondere a questa domanda ci porta a un impasse definitivo. Che l’omicida sia Grace Marks o la sua irrazionale gemella cattiva nascosta nel profondo del suo inconscio, non si scappa dal fatto che riuscire a dimostrarlo è una possibilità sempre più lontana. Il dottor Simon Jordan lo ha già capito forse ma, come molti prima di lui, a Grace Marks non riesce più a resistere. Malcelati sorrisetti, sguardi profondi e ripetute fantasie sono i chiari segnali di un’infatuazione, che ha tutte le carte per diventare la rovina del dottorino. Ma forse l’unico modo per scagionare la bionda carcerata dagli occhi blu ha più a che vedere con l’irrazionalità che con logici schemi comportamentali. E quando parliamo di soprannaturale, tutto diventa possibile.

Come mai Grace Marks riesce a incantare senza il minimo sforzo tutti gli uomini con cui ha a che fare? La sua bellezza e le sue forme giocano un ruolo molto importante, ma le accompagnano candore, semplicità e il desiderio di trovare qualcuno che possa mettere fine a una cocente solitudine. Caratteristiche ben evidenti nel suo modo di fare e incredibilmente capaci di attirare uomini (a colpo sicuro).

Le intenzioni di questi sono però molto diverse. James McDermott vorrebbe profanare Grace per il gusto di dominare una donna, il giovane Jamie vorrebbe sposarla e renderla felice, il futuro ipnotista Jeremiah sarebbe pronto a condividere i suoi viaggi con lei, pur non contemplando un contratto matrimoniale. Per quanto sia difficile resistere a sottili o esplicite lusinghe, Grace non è però pronta a rinunciare ai suoi sogni. È passato il tempo in cui non aveva idea di cosa sognare o desiderare per il suo futuro. La sincerità d’intenti non è sufficiente, poiché è necessaria una prova reale, un patto che non possa essere infranto da semplici parole. E i ringraziamenti vanno alla povera Mary Whitney, che con i suoi consigli ha messo in guardia Grace dagli uomini stessi, quei pericoli che sembrano attenderla a ogni angolo.

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Un discorso a parte va fatto per il signor Kinnear che è davvero difficile da inquadrare. Dinanzi ai commenti – ipocriti e meschini a detta di Grace – degli altri, risponde con risatine enigmatiche, come se non gliene importasse un accidente. Il gioco di piacere con Nancy va avanti, ma non gli impedisce di cercare il contatto fisico con Grace o spiarla senza alcuna ragione. Va bene che sia parte dell’incantamento, ma è quasi un’ossessione quella che spinge tutti gli uomini della tenuta a non lasciar spazio e ad essere pronti a lanciarsi alla prima occasione. E sono proprio gli uomini che la intimoriscono di più – tra i quali la figura meno illuminata sembra assumere le sembianze del padre – quelli ad intrappolarla in un sogno, o forse un incubo, di avvertimento.

L’astro nascente di Grace è tuttavia accompagnato dal decadimento della figura femminile a lei più vicina, Nancy.

L’astro nascente di Grace è tuttavia accompagnato dal decadimento della figura femminile a lei più vicina, Nancy. È ormai palese quanto ogni suo gesto carino abbia un secondo fine e quanto le scotti non essere più l’unica donna della dimora a godere di attenzioni, ricambiate o meno. Il suo è un viaggio di insicurezze e paure, che prendono il sopravvento sulla razionalità. Non aiuta di certo una probabile gravidanza, la quale pare divorarla dall’interno conferendole un pallore malaticcio che sembra esternare il morbo interiore. Motivata dall’invidia e dal risentimento, Nancy così si abbandona all’irrazionalità, lasciandosi andare a gesti violenti e decidendo di licenziare entrambi i suoi servi (e vorremmo sapere chi troverebbe al loro posto quando è già una pariah della società), oltre ad istigare al dubbio il signor Kinnear. Viene naturale confrontare l’immacolata immagine di Grace, ancora illibata e con le parvenze di una lady, con la più che esperta Nancy che, nonostante sia una “ragazzaccia”, ha ottenuto per sé un uomo e una casa. Grace è indignata davvero per rispetto nei confronti della sua amica più cara o soltanto per invidia? Di certo i vestiti, gli orecchini costosi e la vita di coppia non le sono così indifferenti.

La pecca di Grace Marks forse è stata proprio quella di restare sempre dietro le quinte, e lasciare andare gli eventi, senza porsi troppe domande. E il suo rimando a Dio come unico potere in grado di intervenire nella vita del caduco uomo mina l’idea che l’uomo stesso possa avere un qualsivoglia potere di prevenire gli eventi. Un modo forse troppo semplicistico di scrollarsi di dosso delle tacite responsabilità.

La visione profetica a chiusura dell’episodio è un climax ben riuscito, che conduce alla conferma della presenza di veri e propri buchi di coscienza, ombre che Grace non sa e forse non vuole spiegarsi, spaventata da quello che potrebbe scoprire. Se gli angeli fittizi nei rami di un albero sono un segnale implicito di un’incombente catastrofe, le nubi nere e la pioggia che ricorda quanto sia devastante essere soli al mondo non lasciano alcun dubbio. La tempesta ormai è alle porte.

Porcamiseria
  • 8/10
    Storia - 8/10
  • 8.5/10
    Tecnica - 8.5/10
  • 8.5/10
    Emozione - 8.5/10
8.3/10

In breve

Quando la catastrofe incombente è alle porte, la possibilità che non sia stata la Grace Marks che conosciamo a prenderne parte si fa reale e un inconscio incontrollato o elementi soprannaturali possono entrare in gioco, dando nuova forma alle teorie sul caso.

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8.3

Quando la catastrofe incombente è alle porte, la possibilità che non sia stata la Grace Marks che conosciamo a prenderne parte si fa reale e un inconscio incontrollato o elementi soprannaturali possono entrare in gioco, dando nuova forma alle teorie sul caso.

Storia 8 Tecnica 8.5 Emozione 8.5
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