Alex, Inc.1×02 The Wax Museum – 1×03 The Butterfly Pavillion

Le gioie e i dolori della vita dello startupper che deve crescere la sua azienda come un figlio, ma che simultaneamente ha anche un famiglia in carne ed ossa a casa che ha delle aspettative verso di lui. I colleghi litigano, le insicurezze abbondano, ma nessuno ci ha ancora spiegato con precisione quali saranno i temi di questa podcast.

7.0

Dirigere la propria azienda con successo non è sicuramente una passeggiata e Alex lo capirà bene in questi due episodi. Per lavorare bene, oltre alle belle idee, serve anche creare spirito di squadra, avere leadership, magari capire che per fare podcast potrebbe essere effettivamente necessario costruire una cabina per isolare i rumori esterni mentre si registra. Forse eh.

Bene, l’azienda – neonata – di Alex non ha nessuna di queste caratteristiche per ora e lui dovrebbe dedicarsi anima e corpo alla creazione dell’equilibrio e del rispetto che servono per lavorare tutti insieme. Se i colleghi litigano fra di loro, il capo deve imporsi e prendere una decisione per far andare avanti l’azienda. Ma è necessario anche comprendere quando bisogna fare un passo indietro e raccogliere i suggerimenti degli altri e, intanto che si fanno questi ragionamenti, mantenere il controllo e pregare che fra i membri del proprio team non sia già scoppiata una rissa per la sedia. Hillary Anne MatthewsMichael Imperioli con buona espressività e spontaneità portano in scena una serie di litigi dove l’effetto gag prevale su tutto, ma visto il format leggero possiamo considerare ciò una caratteristica del genere. Alex deve, in sostanza, riappacificare due bambini che litigano facendo finta di avere il controllo della situazione. Come se fosse a casa sua con i suoi figli.

“Come se” perché lui adesso a casa con i suoi figli riesce a starci poco.

Non scordiamoci che Alex è anche padre e che ci sono altre tre persone che hanno bisogno di lui e che meritano la sua attenzione ogni giorno. E le lettere minatorie di Soraya sembrano il mezzo migliore per ricordarglielo. Intanto la moglie Roonie sta dietro ai ragazzi e tutti cercano in qualche modo di aiutare il padre che fatica ad abituarsi allo stile di vita imprenditoriale. Forse anche troppo. Moglie e figli sembrano essere molto comprensivi nei confronti del padre per le volte in cui non è presente, ma viene da chiedersi se il livello a cui lo sono è effettivamente realistico. Stiamo sempre parlando della sceneggiatura di una sitcom, nata per essere leggera, frizzante e assolutamente non malinconica, ma non irreale. Famiglia troppo zuccherosa alla Mulino Bianco? Probabilmente, ma c’è da dire che costituiscono dei buoni personaggi che non si basano principalmente su gag o risate forzate per catturare l’attenzione.

E con questi due episodi, inoltre, la voce-pensiero alla JD si conferma essere il modus operandi anche di Alex, Inc. Nulla di imprevedibile visto che lo sceneggiatore è Matt Tarses, lo stesso di Scrubs. Scelta scontata? Un pochino, anche perché in questo modo la serie sembra ancora di più voler riprendere il formato di comicità delle gag di Scrubs, ma senza dargli la profondità che aveva in quest’ultimo. Certo, il passato attoriale di Zach farà sempre la figura dell’elefante nella stanza, ma spesso si sente che lo stile dei dialoghi e il modo di atteggiarsi adottati dal protagonista dovrebbero essere rinnovati.

Concludendo, Alex, Inc. sembra proseguire nel più classico dei modi, come la serie frizzante, leggera, ingenua che dovrebbe essere. Forse questo non è il format più adatto per una serie che dovrebbe dipingere la storia vera di un uomo che ha lottato per farcela e fondare la sua azienda, ma il tipo di sceneggiatura porta verso un’altra direzione. Esistono pecche nella trama che fanno fatica a non farsi notare – come il fatto che finora nessuno ci ha ancora detto con chiarezza su cosa dovrebbe essere la podcast di Alex. Ci sentiamo di promuovere come si stanno sviluppando le dinamiche famigliari, anche se un po’ irreali, e aspettiamo di scoprire se riusciremo mai a vedere un vero lavoro di podcasting e non un uomo che fa registra mentre beve un caffè.

Porcamiseria
  • 6.5/10
    Storia - 6.5/10
  • 7/10
    Tecnica - 7/10
  • 7.5/10
    Emozione - 7.5/10
7/10

In breve

Siamo ormai al terzo episodio e la serie, oltre a mostrarci un impacciato Zach che registra podcast nella cucina comune, sembra non prendere sul serio i problemi di chi decide di mettersi in proprio. Il tono goliardico della sitcom nasconde le difficoltà di una scelta che non sempre porta problemi, quali non poter scegliere un costume con il proprio figlio. Ma dopotutto, le sitcom sono nate per farci rilassare e non pensare a nulla per 20 minuti di episodio, e questa sembra fare il suo dovere.

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Porcamiseria

7

Siamo ormai al terzo episodio e la serie, oltre a mostrarci un impacciato Zach che registra podcast nella cucina comune, sembra non prendere sul serio i problemi di chi decide di mettersi in proprio. Il tono goliardico della sitcom nasconde le difficoltà di una scelta che non sempre porta problemi, quali non poter scegliere un costume con il proprio figlio. Ma dopotutto, le sitcom sono nate per farci rilassare e non pensare a nulla per 20 minuti di episodio, e questa sembra fare il suo dovere.

Storia 6.5 Tecnica 7 Emozione 7.5
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