Marvel's Agent Carter1×08 Valediction

Season Finale Siamo così giunti al termine di questa prima (e ultima?) stagione di Agent Carter e sebbene la sensazione generale sia di soddisfazione per una miniserie tutto sommato ben riuscita, non posso dirmi pienamente appagato di questo season finale. L’azione riprende da dove l’avevamo interrotta: Ivchenko (o Fennhoff, o dottor Faustus se vogliamo) e la nostra sempre […]

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Siamo così giunti al termine di questa prima (e ultima?) stagione di Agent Carter e sebbene la sensazione generale sia di soddisfazione per una miniserie tutto sommato ben riuscita, non posso dirmi pienamente appagato di questo season finale.

L’azione riprende da dove l’avevamo interrotta: Ivchenko (o Fennhoff, o dottor Faustus se vogliamo) e la nostra sempre più psicopatica Dottie hanno compiuto il loro test dell’Item 17 in una sala cinematografica, compiendo una carneficina: tutti i presenti, inalando il gas venefico, sono impazziti e si sono uccisi a vicenda in maniera sanguinosa e cruenta. L’SSR accorre per indagare, e gli agenti non impiegano molto a capire cosa sta succedendo, anche perchè Sousa inala per sbaglio un ultimo piccolo residuo del gas e tenta di uccidere Thompson (rifilando nel mentre uno sberlone alla nostra Peggy. Cioè, MA OH, come ti permetti).

DOMINIC COOPER, CHAD MICHAEL MURRAY

A salvare la situazione – o quantomeno a chiarire le idee di tutti – ci pensa un redivivo Howard Stark, che insieme al fidato Jarvis torna e si offre per fare da esca. Stark infatti sa di essere l’obiettivo finale di Fennhoff e Dottie per ciò che ha involontariamente commesso: il suo Item 17 è stato infatti usato nella battaglia di Finow durante la guerra, causando la morte orrenda di molti soldati tra cui il fratello dello stesso Fennhoff.

Una volta convinti gli agenti dell’SSR della propria innocenza, il piano prende forma giusto in tempo per fallire miseramente: l’idea è quella di attrarre i due criminali allo scoperto, mentre invece il risultato è che Howard Stark viene rapito e portato in un suo hangar segreto. Qui Fennhoff gli rivela che il suo piano non è ucciderlo quanto vederlo soffrire, e lo ipnotizza facendo leva sui suoi sensi di colpa – sia per aver creato armi di distruzione di massa come l’Item 17, sia nei confronti di Peggy per non essere riuscito a salvare Captain America dal ghiaccio. Howard entra così in uno stato di trance in cui crede di essere in volo sul Polo Nord per poter finalmente salvare Steve Rogers, mentre invece sta guidando un aereo carico di gas 17 dritto verso Manhattan.

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L’agente Carter e gli uomini dell’SSR arrivano ad aereo ormai partito, e un Jarvis eroico come non mai si offre per pilotare un secondo velivolo ed abbattere quello del suo datore di lavoro. Nel frattempo, Peggy si reca dai due criminali e inizia ilconfronto finale con Dottie, una lotta tra le due senza mezze misure e senza esclusione di colpi, in cui finalmente capiamo anche il sentimento malato dietro la follia della russa: è gelosa di Peggy – ma più in generale di tutte le ragazze americane/occidentali – per tutto ciò che hanno e hanno avuto, mentre lei è stata costretta a una dura vita di privazioni, addestramenti e omicidi. Detto ciò, folle era e folle rimane, e lo sa bene anche Peggy, che per fermarla la scaraventa giù da una finestra facendola finire sull’ala di uno degli aerei di Stark.

Mentre Sousa e Thompson raggiungono Fennhoff e lo arrestano – evitando l’ipnosi con dei tappi per le orecchie -, Peggy si mette in comunicazione con Howard, in un momento commovente in cui lei cerca di farlo tornare alla realtà e di convincerlo (cercando di convincere anche sé stessa) che ormai Steve Rogers è morto e che devono andare avanti e farsene una ragione. Per fortuna Howard si ripiglia e Jarvis non è così costretto a premere il pulsante e far fuoco su di lui.

Tutto è bene ciò che finisce bene: Peggy viene reintegrata all’SSR e accolta dagli applausi dei suoi colleghi per il lavoro svolto (rimanendo però nell’ombra mentre Thompson si prende il merito con le alte cariche dello Stato) e va a vivere in una delle tenute di Stark in compagnia della sua amica che l’aveva aiutata a fuggire quand’era ricercata. Qui, Jarvis le riconsegna la fialetta col sangue di Captain America, conscio di essere al cospetto dell’unica persona degna di poterlo conservare, ma lei decide di non tenerlo, di andare avanti appunto, e lo rovescia nel fiume – già ce lo immaginiamo: i cattivi di un’eventuale seconda stagione saranno i pesci del fiume Hudson potenziati dal siero del supersoldato.

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Di sicuro un finale chiuso, al di là della fuga finale di Dottie, che però lascia per certi versi l’amaro in bocca. Per quanto azzeccati siano stati certi momenti (il catfight tra Peggy e Dottie, lo struggente dialogo via radio tra Peggy e Howard), ho avuto un po’ la sensazione che si sarebbe potuto fare di più. Diciamo che, in generale, l’episodio precedente mi è sembrato molto più adatto come season finale rispetto a questo, con più azione e maggior attenzione alla risoluzione delle trame e delle tematiche (su tutte quella di Peggy sottovalutata e umiliata solo perchè donna) rispetto a Valediction. Ma forse sono semplicemente stato abituato troppo bene dalla serie gemella, Agents of S.H.I.E.L.D. che ci ha regalato un season finale l’anno scorso e un winter finale quest’anno di livello decisamente alto che fa sembrare un buon episodio come questo un po’ sottotono, e a proposito: ci rivediamo qui tra una settimana per commentarne insieme il ritorno.

Doppio voto, quindi. Tre porcamiseria su cinque per questo episodio,

voto-3

mentre quattro porcamiseria su cinque per la stagione: ha alternato puntate eccellenti a puntate di livello un po’ inferiore, ma ha comunque avuto il pregio di svelare una parte nuova e diversa dell’Universo Cinematografico Marvel e, alla fin fine, di divertirci parecchio.

voto-4

A proposito di Universo Marvel, non dimentichiamo la scena dopo i titoli di coda: Fennhoff viene rinchiuso in cella nientemeno che con Arnim Zola, lo scienziato tedesco collaboratore di Teschio Rosso nel primo Captain America e che si è scoperto essere dietro la proliferazione dell’HYDRA all’interno dello S.H.I.E.L.D. in Captain America: The Winter Soldier. Una scena finale come questa, oltre a essere una gran bella strizzatina d’occhio ai fan e un ottimo collegamento ai film, butta lì un suggerimento: la seconda (eventuale e per nulla certa, anzi) stagione potrebbe essere incentrata sugli eventi descritti appunto in The Winter Soldier, con Peggy e Howard che fondano lo S.H.I.E.L.D. e Zola che macchina nell’ombra facendo crescere l’HYDRA come un cancro al suo interno. Wow.

Porcamiseria

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