3%2×01 – Lo Specchio

Due anni fa, la prima stagione di 3% si era imposta con prepotenza all’attenzione del pubblico: una serie distopica ma differente dalle classiche ambientazioni, creata e girata in Brasile, dove le favelas dell’Entroterra venivano contrapposte al tecnologicamente avanzato e paradisiaco Offshore a cui poteva accedere solo il 3% dei ventenni che decidevano di affrontare il Processo, che vedevano quindi il giorno del Processo come il momento in cui le loro vite potevano cambiare per sempre, passando dalla povertà e dalla lotta giornaliera per la sopravvivenza a un futuro di ricchezza, agi e gioie in quel luogo lontano e sconosciuto.

L’arrivo della seconda stagione era atteso quindi con con impazienza, ma al contempo con un poco di timore: riuscirà a essere all’altezza delle aspettative generate dalla prima stagione?
Di sicuro non avrebbe potuto giocarsi una seconda volta la carta del Processo, delle Prove affrontate da un gruppo di protagonisti ventenni, dalle macchinazioni della Causa, delle fazioni interne al Consiglio, di Ezequiel stesso…
Se questo pilot può essere visto come indicativo della stagione, la risposta è si.

“O vuoi che il consiglio sappia che hai fatto entrare un’agente della Causa?”
“Un’ex agente. E finchè non me lo dimostri, rimarrai qui dentro.”

In base a quanto visto in questo primo episodio, la stagione ruoterà intorno al nuovo Processo, il Processo numero 105. Se nel Processo numero 104 avevamo seguito le vicende di un gruppo di partecipanti, questa volta osserveremo il Processo da tutt’altra angolazione, seguendo due linee narrative ben distinte ma complementari, quelle di  Michele e Joana.

Michele, dopo aver sacrificato l’amica di sempre, tentato di uccidere Ezequiel, essere stata catturata, avere scoperto la verità e dopo aver rinnegato la Causa, era stata finalmente ammessa nell’Offshore.
Scopriamo però che il suo inserimento non era stato così semplice: viste le sue peculiarità era stata inserita nel CRT (il Centro di Recupero e Terapia), dove era rimasta a lungo prima di poter girare per l’Isola e, sopratutto, incontrare il fratello.
La condizione di Andrè non è delle migliori: in quanto primo e unico assassino dell’Offshore è stato rinchiuso in una cella ipertecnologica, che lo isola completamente dal mondo esterno. La sorella lo può vedere tramite le pareti di vetro, ma all’interno queste sono tutte a specchio, rendendo impossibile ogni contatto tra i due, anche solo visivo. Michele pensa solo a lui, rimanendo isolata dal resto dei cittadini, cosa che la fa precipitare nell’apparentemente importante indice di partecipazione (una cosa che pare uscita da Black Mirror) e la rende oggetto di dibattiti tra il Consiglio e Ezequiel, suo sponsor e suo protettore.

Ezequiel vede in Michele una versione più giovane di sé stesso, o la vuole solo sfruttare?

Dai discorsi che il Leader del Processo le fa, sembra averla presa a benvolere perché i due hanno vissuto esperienze simili, partendo dalla Causa per arrivare all’Offshore rinnegando i vecchi alleati.
Ma è tutto qui? O il suo interesse per la ragazza sta anche nella sua utilità, visti i legami ancora freschi con i ribelli e la sua elevata ricattabilità tramite l’esca del fratello?
Inoltre un altro grosso interrogativo che la riguarda è dato da Rafael, anche lui ammesso all’Offshore ma, a differenza di lei, ancora in incognito: nessuno ha ancora scoperto che è un membro della Causa, a quanto pare.
Ma è ancora fedele alla Causa? O, come lei, ha gettato via la vecchia fedeltà per abbracciare la nuova vita privilegiata?

Lascia invece perplessi, e non poco, la struttura sociale dell’Offshore.
Nel poco che abbiamo visto finora, non notiamo nessuno impegnato in attività reali. Mangiano, fanno esercizi fisici, camminano godendosi il panorama. Il Consiglio si riunisce per deliberare.
Ci sono le guardie, e c’è lo staff di Ezequiel che lavora al Processo.
Ma per il resto, sembra una sorta di utopia molto fumosa, dove nessuno lavora e si godono privilegi piovuti dal cielo.
Un paradiso dell’ozio? O è solo una frazione dell’Offshore, e non abbiamo visto ancora la vera città?

“Preferirei morire provando a cambiare le cose che continuare a nascondermi”

La parte più interessante però tocca a Joana, la candidata che aveva scelto di non premere il pulsante, rinunciando all’Offshore per tornare nell’Entroterra, alla povertà e al pericolo (essendo ricercata per omicidio, oltre che totalmente irregolare).
Vive nascosta, lotta per vivere, ruba per mangiare. 
E scopriamo che da subito, dopo il Processo, ha cercato di mettersi in contatto con la Causa: ha visto come si svolge il Processo, ha visto cosa c’è dietro, e ne è disgustata. Non vuole averci a che fare, ma non vuole nemmeno rassegnarsi a vivere come un topo in una fogna.
Vuole cambiare le cose, o almeno provarci.
Insomma, dopo la prima stagione abbiamo un membro della Causa che ha rinnegato il proprio passato tradendo i compagni e passando al nemico; un altro membro della Causa di cui ignoriamo cosa pensi al momento; e dei due protagonisti che avevano deciso di non andare nell’Offshore, almeno uno ha deciso di unirsi alla ribellione.
Le carte sono state completamente rimescolate rispetto all’anno precedente.

Lascia molto perplessi il fatto che lei, in breve tempo, sia stata in grado di trovare e pedinare un membro della Causa, quando le forze dell’ordine non ne sono mai state in grado… comunque viene catturata, interrogata e alla fine collabora con loro aiutandoli a recuperare qualcosa che per loro è molto prezioso, e fondamentale per la trama di questa stagione.
Joana, malgrado molte perplessità dei membri della Causa, dimostrerà di essere pronta a tutto per entrare nelle loro fila, anche ad affrontare i fantasmi del suo passato e le sue stesse paure.

Michele agisce per salvare il fratello, Joana per cambiare il mondo

La stagione sembra quindi indirizzata su questi binari: Michele, nel tentativo di liberare dalla prigione il fratello, diventerà un agente di Ezequiel per salvare il Processo ed evitare che Marcela militarizzi l’Entroterra; Joana, nel frattempo, tenterà invece di sabotarlo portando avanti il piano del Vecchio, diventando più spietata dei suoi nemici.

In tutto questo comunque restano le incognite rappresentate da Rafael, che potrebbe essere o meno un infiltrato della Causa a piede libero nell’Offshore, e da Fernando, che aveva rinunciato all’Offshore pensando che Michele non fosse passata, rimanendo quindi totalmente fregato, oltre che avendo sviluppato una disillusione completa che lo porta a rifiutare sia l’Offshore che la Causa.
Di carne al fuoco ne è stata messa parecchia, il conto alla rovescia per il Processo numero 105 è iniziato e i giorni che porteranno a quella data saranno sicuramente frenetici.

E noi spettatori, con chi staremo? Col Processo, con il carismatico Ezequiel e con la povera Michele? O con i ribelli, con gli eredi del Vecchio, con Silas, Ivana e Joana?

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