19921×02 Episodio Due

Qualche colpo di scena e meno tette e culi nel secondo episodio di 1992, andato in onda su Sky nello stesso giorno del debutto della nuova serie tv (qui il resoconto della prima). La trama di 1992 si conferma, infatti, ricca di eventi: il passaggio dalla storia di un protagonista all”altro, i collegamenti tra le […]

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Qualche colpo di scena e meno tette e culi nel secondo episodio di 1992, andato in onda su Sky nello stesso giorno del debutto della nuova serie tv (qui il resoconto della prima). La trama di 1992 si conferma, infatti, ricca di eventi: il passaggio dalla storia di un protagonista all”altro, i collegamenti tra le vite dei personaggi e i richiami all”attualità italiana del 1992 creano un susseguirsi di attimi che, in alcuni casi (e non è un bene…), necessiterebbero di essere rivisti per essere compresi fino in fondo.

Il secondo episodio

Con la Lega Nord e con Umberto Bossi, che parla in uno spot tv della necessità di uno Stato Federale per far rinascere il Paese (sbaglio o sono le stesse cose che la Lega dice pure oggi?), si va alle elezioni. Pietro, che nello scorso episodio ha accettato la candidatura, dimostra di non aver nessuna idea politica per il Paese e di non essere nemmeno capace di proferire parola durante un comizio elettorale. E così, Pietro (come tanti altri attuali politici italiani…) entra in politica solo perché non vuole più vivere a casa con il padre, solo per trasferirsi a Roma, solo per i soldi, il potere e la gnocca. E funzionerà, perché nonostante la sua “ignoranza”, Pietro è eletto parlamentare (ah, quanti sono quelli come lui seduti in Parlamento ancora oggi?!).

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Intanto, Leo ha un nuovo ufficio in Fininvest/Publitalia (e, addirittura, uno dei primi cellulari Motorola: più grande dell”iPhone 6 Plus!!!). Nonostante dica al online casino suo capo, Marcello Dell”Utri, di non essere interessato alla politica, viene mandato a Roma perché, si sa, “in Italia non si fa business senza politica”. Prima di andare a Roma, Leo cerca di scaricare la figlia Viola a Bologna dalla madre (inutilmente perché la ragazzina, a sorpresa, si ripresenta a Milano).

A Bologna, però, emergono indizi di un passato nascosto di Leo. Il fratello della ex compagna, malato di cancro in stadio terminale ed “ex sbirro”, gli dice: “Tra un po” mi porterò il segreto nella tomba. Sei libero”. Ed ecco servito il primo colpo di scena, che non ti aspetti e che francamente nemmeno capisci, ma che in seguito diventa un filo più chiaro: infatti Leo successivamente riceve una busta, all’interno della quale c’è la foto di una ragazza morta e sul retro la scritta “So cosa le hai fatto. Assassino” (che fa tanto “So cosa hai fatto”, strepitoso e indimenticabile film del 1997 con Sarah Michelle Gellar e Jennifer Love Hewitt).

Nel frattempo, comunque, in quel di Roma Leo e Veronica riscopano (come se non ci fosse un domani…). Veronica, raccomandata dall”imprenditore Mainaghi, che si tromba (e se lo tromba guardando Lorella Cuccarini che canta la sigla di Buona Domenica…), è nella capitale per presentarsi al colloquio per Domenica In. Incapace come poche davanti alla telecamere, si offre di darla al tizio che le fa il colloquio, ma costui (bono) le dice: “Ti sei già scopata chi ti dovevi scopare, quindi il posto è tuo”. Ma, pora stella, il dramma è in agguato. La Procura di Milano prosegue le indagini dopo la confessione di Mario Chiesa e si prepara a portare dietro le sbarre gli imprenditori corruttori. Nella lista c’è anche Mainaghi, contro cui però la Procura non dispone di sufficienti prove. Mainaghi, tuttavia, ha un nemico in più. Luca (di cui stranamente, in questo secondo episodio, non si vede il culo…) abusa del suo ruolo di poliziotto e, in una notte, fa arrivare una pioggia di prove anonime a danno di Mainaghi.

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Il giorno seguente Mainaghi viene arrestato a casa propria dallo stesso Luca che, da lontano, vede e sorride alla figlia Bibi Mainaghi. Proprio lei che, da vera donnamerda, nelle ore precedenti, ha telefonato e lasciato messaggi sulla segreteria di Luca, raccontandogli di tutto e di più, inclusa la sua abitudine di tagliarsi le vene, pur avendolo visto una volta sola, una notte sola (nel primo episodio).

Ritmo su, comprensione giù

La trama si infittisce nella seconda puntata di 1992. E a uno spettatore poco attento potrebbero sfuggire dettagli fondamentali per la comprensione di alcuni passaggi. Sinceramente poi, almeno per il momento, di Tangentopoli si è visto ancora poco. E non è chiara la svolta noir che arriva dal passato di Leo. Detto ciò, e in assenza dal video delle chiappe di Domenico Diele e di Stefano Accorsi, i porcamiseria scendono a 3 su 5.

Porcamiseria

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