19921×01 Episodio Uno

Vite che si intrecciano tra loro nell’anno che ha (o avrebbe dovuto) cambiare l’Italia. Preceduta da una campagna promozionale che ha quasi sfinito gli abbonati, ha debuttato su Sky la serie che ha tra i propri ideatori e protagonisti Stefano Accorsi: 1992. Da Tangentopoli a Non è la Rai, nei primi due episodi di 1992 […]

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Vite che si intrecciano tra loro nell’anno che ha (o avrebbe dovuto) cambiare l’Italia. Preceduta da una campagna promozionale che ha quasi sfinito gli abbonati, ha debuttato su Sky la serie che ha tra i propri ideatori e protagonisti Stefano Accorsi: 1992.

Da Tangentopoli a Non è la Rai, nei primi due episodi di 1992 c’è tutta l’Italia di inizio anni ’90. E non si può non rivedere nel 1992 l’Italia di oggi, fatta di sfiducia e corruzione politica, sesso e voglia di popolarità facile.

Il primo episodio

Il racconto inizia il 17 febbraio. Luca Pastore (interpretato da Domenico Diele), poliziotto, viene trasferito (su sua richiesta) nella squadra di Antonio Di Pietro (Antonio Gerardi) presso la Procura di Milano. E partecipa all’arresto di Mario Chiesa, politico del Partito Socialista, “colto” a intascare una tangente al Pio Albergo Trivulzio. Ma il vero obiettivo di Pastore, è ottenere informazioni su un certo Michele Mainaghi (costruttore e imprenditore con mani ovunque), che avrebbe favorito la diffusione di trasfusioni con sangue infetto, per colpa del quale, oggi, Luca ha l’HIV. Da un fascicolo alla Procura di Milano, Luca risale alla figlia di Mainaghi, Bibi (ovvero Beatrice; Tea Falco). Frequentatrice di centri sociali, Bibi si fa “rimorchiare” da Luca e quella stessa notte apre la porte di casa sua (e del padre) a Luca, non trovandolo però più al proprio fianco nel letto la mattina seguente.

Intanto, Pietro Bosco (Guido Caprino) torna in Italia dopo essere stato in Iraq a combattere la prima Guerra del Golfo. Gioca in una squadra di serie B di rugby e una sera vede, attraverso la vetrina di un ristorante, Veronica Castello (Miriam Leone) piangere mentre è a cena con un uomo più anziano di lei: lo stesso Michele Mainaghi su cui Luca sta raccogliendo informazioni. Veronica sta chiedendo all’uomo (potente costruttore con ampie conoscenze) di farla diventare la nuova Lorella Cuccarini: di alzare il telefono e di farla arrivare a Domenica In, anziché nell’anonimo programma nella tv locale dove lavora ora.

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Appena l’uomo si allontana, Pietro si avvicina a Veronica, ma lei lo rifiuta, affermando di essere di “Serie A”. Quando qualche giorno dopo, Pietro salverà un uomo da un’aggressione nella notte e scoprirà che quell’uomo è un politico della nascente Lega Nord, inizialmente rifiuterà la proposta (ricevuta come ringraziamento) di entrare nella Lega, ma vedendo Veronica in tv, si ricorderà della sua preferenza per gli uomini di “Serie A” e richiamerà il politico accettando la candidatura alle imminenti elezioni parlamentari, per ascendere tra gli uomini più potenti (e più voluti dalle belle donne…).

Nel frattempo, le lacrime di Veronica vengono consolate da Leonardo Notte (Stefano Accorsi). Dopo il ristorante, infatti, lei si presenta a casa dell’uomo marketing di Fininvest (costretto a spegnere la tv mentre Aleandro Baldi e Francesca Alotta cantano “Non amarmi” nell’edizione 1992 di Sanremo…). Leo (che tra l’altro ha una giovane figlia, Viola, che balla e canta guardando Non è la Rai…), mostra di saperci fare nel proprio lavoro (oltre che a letto con Veronica…), di poter ambire a un più alto incarico nel Gruppo Fininvest, ma il suo capo (nonché numero uno di Publitalia) Marcello Dell’Utri preferisce non nominarlo Vice Direttore, bensì lo vuole per “salvare insieme questa Repubblica delle Banane“.

Buona la prima

1992 mantiene le promesse della vigilia e si conferma una serie assolutamente ben fatta, dall’anima cinematografica e di qualità assolutamente superiore rispetto alle fiction e agli sceneggiati tv italiani a cui Rai e Mediaset ci hanno abituato. Mediaset è anche al centro del racconto negli anni del suo rapido sviluppo. Lo stesso Silvio Berlusconi compare nel racconto, anche se di lui si sente solo la voce (almeno nel primo episodio…). Le musiche e le sigle degli storici programmi Mediaset (in quei tempi Fininvest…) fanno da colonna sonora a 1992. Le storie dei personaggi, che si uniscono alle vicende della cronaca, non danno tempo allo spettatore di distrarsi o annoiarsi. Nel cast, Stefano Accorsi conferma la propria bravura, mentre sorprende Miriam Leone. Ottima partenza, quindi, alla quale assegno 4 porcamiseria su 5, in attesa degli sviluppi futuri.

Porcamiseria

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